[…] Andava alla volta di Minsk. C’era un congresso di scemi del villaggio a Minsk. Bernicof aveva voluto parteciparvi. Lì s’incontravano gli scemi del villaggio di tutta la Russia. […] “Amore e Guerra” – 1975 di Woody Allen. https://www.youtube.com/watch?v=Y80MEyxLsWo
Mi domando se oggi non sia il caso di farlo davvero un raduno del genere, con un’unica eccezione rispettosa rispetto al film: l’esclusione di chi, incolpevole, sia portatore di un reale handicap; piuttosto un congresso aperto a chi nel mondo si camuffa da persona esperta, con ruoli di responsabilità, che dispensa saccenza a destra e a manca e che, immancabilmente, si rivela un grandissimo “sparacazzate”.
Pubblicità
Ma fermiamoci al quotidiano, alla persona della porta accanto che, travolta da quest’ondata entusiastica del “politicamente corretto”, si erge paladina e si auto attribuisce il compito di scovare la scorrettezza nelle “infide pieghe del sistema”. L’ultima che leggo, ahimè, è la segnalazione riguardo alle pubblicità sulle nozze. Questa persona “lamenta” che ogni pubblicità di abiti da sposa, locali per ricevimenti, o di quant’altro rientri nel mondo dei futuri sposi, abbia come soggetti soltanto delle coppie bianche. Quest’ultimo ci mette una tale veemenza nella lamentela dato che ciò che ha scoperto, a suo dire, dimostra un atteggiamento razzistico non più tollerabile.
Al peggio..
“Al peggio non c’è mai fine”, recita il proverbio. D’altronde, quando ogni influencer ha finito le sue cartucce, spunta fuori l’intero popolo che è stato adeguatamente istruito a fare altrettanto o addirittura di più!
Dietro le quinte
A furia di parlare di “politicamente corretto” che sfocia nel “politicamente idiota”, vien voglia di capire meglio il meccanismo. Pertanto, uno sguardo dietro le quinte, nella cabina di regìa, appare doveroso. Il “trucco dialettico” è dannatamente semplice. Se si vuole smontare un’idea, un pensiero, o i suoi portatori, è sufficiente trovarci l’immancabile punto debole, o persino il vulnus, ed estremizzarlo come se esso costituisse il fondamento della questione. Il secondo step consiste nel bombardamento mediatico. Il terzo si attiva da solo: dopo aver fatto presa sulla parte più debole della gente, quest’ultima, d’inerzia, si muoverà autonomamente a vedere “quel male” (vero o falso) in ogni cosa.
Il mio amico istruttore
Senza cercare spiegazioni complicate, il mio amico istruttore mi fa notare come il corpo “impara” sequenze meccaniche che poi ripeterà in automatico. Quando la procedura è corretta e sempre valida, essa diventa un’ottima abitudine: il corpo realizza “il bene” costantemente senza “interessare” troppo le varie aree del cervello. Il problema si pone quando una sequenza “giusta” si va a sovrapporre a premesse errate. In tal caso, l’azione compiuta, all’opposto, è massimamente pericolosa. Si pensi, ad esempio, al guidatore esperto che percorre ogni giorno, alla medesima ora, la stessa strada deserta. La coordinazione di mani e piedi del soggetto guideranno il veicolo con le stesse dinamiche “corrette”, portando questo stesso al luogo prestabilito, senza intoppi e in incolumità. Ma se accade l’imprevisto di un veicolo contromano, per esempio, e il soggetto (troppo abituato al punto da essere distratto) non si accorge (perché la sua visione associa il binomio “percorso=strada deserta”), ecco che accade il danno.
Coscienza
Essere presenti a sé stessi potrebbe già essere un buon punto di partenza. “Il politicamente idiota”, ovvero quegli eccessi che non conducono a nulla, potrebbero essere evitati semplicemente attivando il normale buon senso. Tornando al caso segnalato, si può facilmente immaginare che la medesima pubblicità proiettata in India utilizzerà coppie indiane; se proiettata in Cina, utilizzerà attori cinesi. Ecco come il buon senso ha evitato il paradosso di sfociare nell’idiozia. Il secondo passaggio è un pò più arduo. Nelle questioni di cui non siamo “padroni”, solitamente ci si rivolge “a chi ne può sapere più di noi e … di cui ci fidiamo”. Il secondo livello, pertanto, prevede, l’affidarsi. Questo fa parte dell’esperienza umana. Quest’ultimo aspetto, però, pur funzionando, non prescinde dal primo. L’aspetto relazionale fiduciario è pur sempre filtrato dalla nostra coscienza.
Chiediamo di capire, assetati di verità. Il tempo per diventare stupidi idioti robotizzati è ancora lontano.
Rosario Galatioto
https://www.lucafrediani.info/tutti-pezzi-di-merda-basta-che-non-siano-napoletani-o-neri/