Troika europea
La parola russa “troika” che indica una triade, un terzetto, nell’ambito della politica dell’Unione Europea, rappresenta (come peraltro indicato nel sito web del Parlamento Europeo, “l’insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi”. Di fatto, si indica con tale termine, la triade composta da Commissione Europea, BCE (Banca Centrale Europea) e il Fondo Monetario Internazionale.
Troika alla tempia
Senza troppi giri di parole, ci hanno puntato questa troika alla tempia. “Ci”, ovvero a tutti noi, singoli individui europei, proprietari di un qualcosa, titolari di un risparmio o di un’assicurazione.
Mes
Comincia a serpeggiare adesso, su qualche giornale, ciò che accade a nostra insaputa. Che in Europa non fossimo più titolati a decidere per le nostre stesse sorti è noto da molto tempo. “Il governo” in senso ampio è passato di mano, ogni decisione viene presa altrove e non più nei parlamenti dei singoli stati. Adesso, il colpo finale. Mes sta per Meccanismo europeo di stabilità. Esso esiste da parecchio e non è stato altro, fino ad adesso, che il noto “fondo salva stati”, ovvero quel fondo a cui l’Italia, per fare un esempio, ha partecipato come terzo più importante finanziatore. Esso è stato utilizzato per la spaventosa cifra di oltre 60 miliardi di euro per “salvare” i default di paesi come Grecia, Cipro, Spagna, Irlanda, ecc.
Il nuovo Mes
Il nuovo Mes è stato messo in piedi in gran segreto. Esso, fra le altre cose prevede che si possa accedere se negli ultimi due anni il paese è rientrato nei parametri prestabiliti. L’Italia, ovviamente come nessun altro paese rientra nei parametri. L’accesso pertanto sarebbe precluso in ogni caso a qualunque stato (escluso Germania, ovviamente). In tal caso, secondo un’altra nuova regola, il paese può accedere previa “ristrutturazione del debito”. Fin qui, parole che non ci dicono nulla di più. Scopriamo allora la “pistola alla tempia”: i titoli di Stato del paese in questione, nel caso di accesso al fondo, subirebbero un taglio del valore nominale.
Titoli di stato
Secondo il funzionamento comune, i titoli di Stato rappresentano dei prestiti che i singoli cittadini fanno allo Stato, secondo la logica che lo stato non fallisce e restituisce sempre e in ogni caso la cifra avuta in prestito e gli interessi. Diversamente dal mercato azionario che comporta dei rischi, i titoli di stato prevedono la restituzione certa della cifra e dell’interesse a compenso del prestito. Il taglio nominale del valore del titolo sarebbe un caso inedito che colpirebbe DIRETTAMENTE i risparmi certi dei piccoli risparmiatori. Qualcuno potrebbe obiettare che non tutti hanno risparmi in titoli di stato. Ebbene, ogni fondo assicurativo, ogni banca detiene grossi pacchetti dei titoli di stato in portafoglio. Le perdite eventualmente subite da ciascuna di esse si rifletterebbe direttamente sui clienti di ogni istituto di credito. Ecco la pistola! Un’ultima informazione per chi ancora avesse dubbi sulla portata del furto in atto: ATTUALMENTE, il 75% dei titoli di Stato in circolazione sono in mano degli italiani. Ecco la troika alla tempia!
Esemplificazione
Il fenomeno colpirebbe come taglio ciascun risparmiatore, esente solo chi non possiede davvero nulla. E’ un modo per far finanziare il debito pubblico IN MODO CONCRETO da ogni singolo cittadino. Per la prima volta, gli apparati pubblici mettono le mani, in modo diretto, sul denaro risparmiato.
Raccontiamo il peggio
Non è ancora finita! Sono previsti nuovi titoli di stato “impacchettati”. Per capirci, è un pò come fare una zuppa di pesce con gli avanzi e gli scarti di altri piatti precedentemente cucinati. Un piatto nuovo di zecca, con la merce avariata dentro. I nuovi titoli di stato saranno composti dai debiti di vari stati appositamente mescolati. Pertanto, potrebbe essere possibile che i vari istituti di credito di un paese (se non direttamente i risparmiatori) comprino questi pacchetti che recano in sé i debiti di altri paesi. Impossibile quindi, d’ora in poi, distinguere la “provenienza” del titolo (del debito riferito al titolo). Come fare cucinare ad uno Chef italiano una zuppa prelibata con pesci (scarti di pesci) provenienti da luoghi non controllati.
Responsabilità politiche
Non entro nel merito delle responsabilità politiche dei nostri governanti: il diktat europeo è stato quello di non lasciar trapelare nulla da giugno ad oggi. A dicembre pare essere prevista un’eventuale silenziosa ratifica da parte dei singoli parlamenti.
Se accadesse, sarebbe un default mascherato, la rinuncia definitiva del controllo di ciò che abbiamo: ecco la schiavitù 2.0.
Una “corda pazza” finanziaria