Domani, due giugno, Festa della Repubblica Italiana (Patria e identità), festa del tricolore, la nostra bandiera. La rappresentazione della nostra patria, dei nostri valori, degli italiani. In Italia si ricorda questo, ovvero la nostra storia: onore ai caduti, pertanto. Con buona pace del nostro ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
Peace&Love
Nessuno, proprio nessuno ama la guerra, neppure i nostri valorosi che hanno combattuto e sono caduti. Neppure oggi, noi italiani, fieri italiani, siamo popolo guerrafondaio, non è questo il punto. La parata del due giugno non ha bisogno di temi: essa ha già un tema: i festeggiamenti e gli onori vanno ai militari e ai nostri caduti. Non si capisce la trasformazione della festa del tricolore in altro: quest’anno, secondo il Ministro della Difesa Trenta, il due giugno diventa la festa dell’inclusione, la festa arcobaleno del peace&love.
Ammutinamento del 2 giugno
Cosa succederebbe se quando eravate bambini, nel giorno del vostro compleanno, papà e mamma vi annunciavano che quest’anno non si sarebbe proceduto a festeggiarvi; piuttosto vi annunciano che la festa sarebbe stata dedicata a qualcos’altro. Ebbene, questo è ciò che capita quest’anno in Italia. Il Ministro della Difesa cambia il tema nel giorno della festa che riguarda proprio il suo settore. Non è un caso, pertanto, che quattro ex generali, quattro ex Capo di Stato Maggiore della nostra Repubblica, indignati, non presenzieranno alla manifestazione. Appare scandaloso che alla parata di domani vengano fatti sfilare “i civili” prima ancora che i festeggiati. Indignano anche le risposte del Presidente del Consiglio che ha fatto sapere che si preferisce rinunciare ad armare i nostri soldati in favore di borse di studio. Indigna che lo stesso dica che i nostri militari senza armi “potranno andare nelle retrovie a parlare di pace.”
Ipocrisie d’oggi
Non ci girerò attorno: questa strumentalizzazione della tradizione, questo sradicamento del significato delle cose, appare semplicemente un insulto. I militari continuano ad esistere per garantire i confini e le libertà democratiche delle nostre istituzioni, raggiunte col sacrificio di molti. Governare in questo modo, calpestando quei stessi valori per i quali questi stessi ricoprono le cariche che ricoprono suona come una blasfemia dello Stato. Piuttosto che snaturare il significato di una festa o di una istituzione quali sono le nostre Forze Armate, sarebbe più coerente NON ricoprire quella stessa carica! Un ministro della Difesa non può ONOREVOLMENTE porsi a capo dell’esercito e al tempo stesso rinnegarlo! Un Presidente del Consiglio NON può ONOREVOLMENTE porsi a Capo del Governo di un paese e far finta che lo stesso non abbia confini da difendere e una struttura militare che se ne occupi!
Subliminali messaggi
Continua a passare la linea d’idea che i paesi non debbano avere confini. Al tempo stesso, per coerenza, non dovrebbero avere regole, a questo punto. Perché mantenere un apparato statale, peraltro oneroso, se ogni regola, all’improvviso, può essere disattesa? Chi ricopre una carica istituzionale in Italia, attualmente, pare sentirsi legittimato ad agire secondo un suo personale pensiero. Elisabetta Trenta dimentica di essere Ministro della Difesa e si comporta da hippie degli anni sessanta, Conte dimentica il suo ruolo istituzionale e parla quasi come fosse alla guida di un popolo nomade, alcuni sindaci italiani disattendono le leggi di questo Stato, rimanendo impuniti per i loro atti illegali. Nessuno li ha costretti, pare, a ricoprire quelle cariche soprattutto se non sentono più la responsabilità dell’istituzione che rappresentano.
Onore ai nostri militari, pertanto, e onore alla nostra bandiera tricolore! Abbiate almeno la dignità di ammainare quelle arcobaleno!
Buon 2 giugno dalla “corda pazza”