Da “Sostiene Pereira”: “Stai bene a sentire, Pereira, disse Silva, tu credi ancora nell’opinione pubblica?, Ebbene, l’opinione pubblica è un trucco che hanno inventato gli anglosassoni, gli inglesi e gli americani, sono loro che ci stanno smerdando, scusa la parola, con questa idea dell’opinione pubblica [..]”
Quando inizia la fine
Come il protagonista di questo romanzo, vi assicuro che non si capisce davvero quando comincia la fine. La fine, lenta, graduale ma inesorabile della libertà. Molto seriamente, credo che stia proprio accadendo e non ci sono distinguo in questo grave processo, non c’è davvero alcun motivo di minimizzare e far finta di niente. Arriva un momento, e sarà tardi, in cui tutto sarà sfuggito di mano e diremo, come Pereira, di “sentire una nostalgia per una vita passata e per una vita futura”.
Due piedi in una scarpa
Come dice il proverbio, non si può. In un momento come questo, la politica, quella sincera e leale, non può cercare accordi. Non si cercano accordi di nessun tipo con i propri carcerieri perché il trucco e’ semplice: Togliere tutto all’improvviso e poi fare piccole concessioni insignificanti. Diciamolo: il green pass, espressione idiota dal sapore ecologico, e’ un passaporto per l’inferno, non di libertà. L’essere umano vuole quella vera, mica un surrogato concesso dall’alto.
Segre
Ho letto per caso una frase di Liliana Segre che dice che ad oggi non ha mai perdonato. Posso comprendere, perché in futuro neppure noi perdoneremo chi ci toglie oggi la libertà.