“Come si cambia per non morire”, frase celebre di un pezzo di Fiorella Mannoia, fornisce involontariamente una perfetta descrizione di questo attuale stallo del governo italiano. Si fa di tutto pur di ottenere una sopravvivenza politica.
Maggioranza semplice
Qualcuno fa notare che per la “fiducia” sarebbe sufficiente una maggioranza semplice, ovvero un voto “si” in più dei “no”. Ma il punto è un altro e questo riguarda i due presidenti (del Consiglio e della Repubblica). La questione sta in qualcosa che non riguarda direttamente la politica ma la dignità. Restare a governare (da parte dell’uno) o “permettere” che esista un governo che non abbia la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento (da parte dell’altro), sono fatti che attengono la lealtà rispetto al popolo italiano.
How to survive – Conte
Giuseppe Conte su una cosa è certamente bravo: conosce molto bene l’arte della sopravvivenza politica, ovvero come galleggiare fra tutte le fazioni. Ci vuole una certa faccia tosta per voler perseverare con il “Governo Conte bis” o addirittura essere disponibile per un “Conte ter”. Parole di Conte del 25 luglio 2019: “Che io possa andare in Parlamento a cercare maggioranze alternative o che io voglia addirittura dar vita ad un mio partito, è pura fantasia. [..] Non facciamo ragionamenti da prima Repubblica. Restituiamo alla politica la sua nobiltà.” Non aggiungo altro, i fatti attuali si commentano da soli.
How to survive – Di Maio
Che dire sul fronte Di Maio? Dopo la dichiarazione di Di Battista di entrare al governo, quale è il futuro di questo giovane trasformista di quest’era, capace di allearsi con la destra, con la sinistra e non si sa più con chi altri.
Sopravvivenza politica – Renzi
Che senso ha spingere il governo di fronte alla verifica parlamentare per poi dichiarare di astenersi dal voto e permettere la sopravvivenza politica di questo governo? Non trovo altri significati che quello di stare a galla.
I nostri politici? Tutti abili nuotatori a quanto pare, e sotto lo sguardo di un impassibile Presidente della Repubblica.