Soli: ci si sente così quando si aspetta invano l’arrivo di una “parola autorevole” che non arriva.
Congresso della famiglia
Si è concluso il congresso della famiglia e per amore della verità espongo i contenuti del documento conclusivo. Esso auspica “il riconoscimento della perfetta umanità del concepito; la protezione da ogni ingiusta discriminazione dovuta all’etnia, alle opinioni politiche, all’età, allo stato di salute o all’orientamento sessuale; la tutela delle famiglie in difficoltà economiche, specie se numerose, e delle famiglie rifugiate; il contrasto all’inverno demografico, tramite leggi che incentivino la natalità”. I convenuti pertanto, propongono come misure urgenti e inderogabili:
- il contrasto alla pratica dell’utero in affitto tramite una rogatoria internazionale;
- la protezione dei minori, a partire dai loro diritti ad avere una mamma e un papà, a non diventare oggetti di compravendita, di abusi sessuali e pedopornografia e a ricevere un’educazione che non metta in discussione la loro identità sessuale biologica e non li induca a una sessualizzazione precoce;
- tutela dei diritti delle donne, dal ricevere valide alternative all’aborto, alla protezione dallo sfruttamento sessuale e dalla pornografia, alla parità di trattamento salariale, fino alla conciliazione tra lavoro e maternità, attraverso più lunghi congedi parentali e – per chi lo desidera – flessibilità, part time o telelavoro. Secondo il documento, le donneandrebbero tutelate con una remunerazione adeguata per il lavoro casalingo, laddove lo stipendio del coniuge non sia sufficiente per un’esistenza libera e dignitosa.
- radicale contrasto alla diffusione e alla legalizzazione di ogni tipo di droga e la difesa del diritto dei genitori alla libertà di scelta educativa per i propri figli (art. 26 Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo), specie riguardo la sfera sessuale e l’affettività.
Bugie e verità
In questo scritto non entrerò volutamente nel merito di chi ha detto cosa. Di certo, si sono alternate terribili bugie. Chi ha voluto vedere discriminazione dovrebbe ammettere che, al contrario, si è parlato di promuovere la protezione da ogni ingiusta discriminazione dovuta all’etnia, alle opinioni politiche, all’età, allo stato di salute o all’orientamento sessuale. Chi ha paventato il non rispetto della donna è risultato palesemente nel falso giacché si è proposta maggior tutela della donna in ogni ambito e soprattutto in quello lavorativo, auspicando misure che favoriscano la conciliazione fra lavoro e maternità (aspetto che concerne la donna in quanto tale).
Aborto
Infine, c’è chi ha sollevato la questione aborto come diritto inviolabile della donna. Premesse le rassicurazioni pervenute dal mondo politico riguardo al mantenimento di ogni conquista civile in ambiti aborto, divorzio e pari diritti ad ogni tipo di famiglia, si è semplicemente ribaltato la visione del tema: fatto salvo il mantenimento del diritto di ogni donna ad abortire, oggi si è ribadita la tutela dei bambini, dal concepimento ad ogni momento del percorso evolutivo fino alla difesa del diritto dei genitori alla libertà di scelta educativa per i propri figli. Significa in sintesi che, pur mantenendo lo status quo delle norme in essere, si vogliono promuovere politiche sociali a favore della vita come è senz’altro la naturale tendenza umana, ovvero l’ovvietà (parola che non piace a quanto pare nel mondo del relativo).
La famiglia
Il grande tema rimane la famiglia, luogo di aggregazione spontanea e naturale che la norma ha riconosciuto e non creato. Il potere mira a distruggere i legami familiari stabili affinché l’uomo isolato, solo, diventi il perfetto consumatore. La famiglia fa paura in quanto luogo in cui si estrinseca la propria personalità. E’ il luogo di identità.
Valore della vita
Il mondo intero è diventato un bilancio. E come tutti i bilanci, esso vale qualcosa se in attivo. Il singolo non conta neppure più in quanto produttore, ma come consumatore. Numeri e ingranaggi. Più consumi, più servi a questo meccanismo. Se hai altri valori, se la prima moralità non è il consumo, meglio buttarti via o combatterti. Si parte dal feto. Se è parte di un ingranaggio produttivo che ben venga, se disturba rimane considerato al pari di un oggetto. Si rischia di giungere allo stupore manifestato dai personaggi futuristici di Huxley: “Si ricordi che nella Riserva ci sono ancora dei bambini nati, si, proprio nati, per quanto questo possa sembrare ripugnante” (“Il mondo nuovo”).
La Costituzione italiana
Nella passerella mediatica di questi giorni, molti di coloro che si sono spesi a parlare contro l’istituto “famiglia” e contro l’istituto “persona” hanno dimenticato che essa è alla base della nostra Costituzione che dispone una gerarchia di valori che parte proprio dalla persona umana. Dopo i diritti inviolabili, compare immancabilmente la tutela della persona nelle formazioni sociali in cui la persona si esprime (famiglia, associazioni), fino a giungere all’art. 29 che riconosce i diritti della famiglia come società naturale.
“Proprio tu”
Una pioggia di “proprio tu” mi è rimbalzata addosso in questi giorni come se io non potessi parlare di famiglia, o non potessi volerne la tutela perché ho lo status di divorziato. Come se indicare quello che ritengo giusto mi fosse precluso. Ribadisco che riconoscere il bello e il giusto prescinde da sé stessi. Questo stesso laico buon senso è pervenuto in questi giorni da una moltitudine di persone che pur non avendo una vera e proprio fede religiosa ha riconosciuto il valore fondante della famiglia come istituzione, la sua bellezza e l’irrinunciabilità ad essa da parte dell’uomo di oggi. Ciò che stupisce, in questi slanci, è proprio il fatto che la difesa ad oltranza di tutt’altro proviene da chi vive la famiglia naturale. Non capisco, fatti salvi i pari diritti alle altre unioni, il perché di tanta acredine verso qualcosa che si vive personalmente.
La parola mancata
Non si parlava di calcio. In quel caso, la parola autorevole poteva anche mancare. Si è parlato di temi morali che investono l’uomo moderno e la sua aggregazione naturale. Si è parlato dei bambini, coloro che il Vangelo tutela più di ogni altro essere umano. “Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”(Matteo 18, 5-6). La famiglia, la tutela dei bambini, il ruolo centrale della donna, la difesa della vita, tutti temi fondamentali per la Chiesa. In numerosi interventi il Papa si è espresso in modo molto chiaro: “La famiglia immagine di Dio è una sola, quella tra uomo e donna. Può darsi che non siano credenti ma se si amano e si uniscono in matrimonio sono a immagine somiglianza di Dio”.
Testimonianza
La testimonianza della bellezza di questi valori la compiamo ogni giorno e in ogni ambito. Non sono temi di alta filosofia, ma è pura vita spicciola. Quella che viviamo in ogni istante. Quella che, senza starci a pensare su, testimoniamo ogni giorno. La testimonianza della verità per il mondo cattolico rappresenta un dovere. La verità stessa non può rimanere nascosta. Eppure grandi esempi sono pervenuti proprio dal mondo laico, a difesa di una bellezza che risulta inequivocabile.
Infallibilità del Papa
E’ un dogma che rispetto. Mi sono domandato come mai un silenzio tanto ostentato in una occasione in cui i temi cari alla Chiesa sono stato oggetto di cotanto vilipendio. Mi sono domandato in più occasioni, quale sia il piano di Dio che passa attraverso questo silenzio. Il “Non mi sono occupato di Verona..” del Papa è stato oggetto di diverse interpretazioni usate da ogni parte per proprio tornaconto. Ha dato adito, di fatto, ad ambiguità. Mi sono domandato se poteva essere più significativo un comportamento basato sull’evangelico “sia invece il vostro parlare si si no no”, una maniera per definire chiaramente la questione seppur da lontano. Mi sono interrogato su quanti aspettassero quella parola autorevole, cattolici e non, quanto poteva essere di faro per chiunque.
Obbedienza
Non voglio fare lo stesso peccato di superbia che ho criticato in altri momenti. (Vedi “La Vera Madre“). Non voglio sostituirmi all’infinita Sapienza di Dio che ha scelto di farci provare questa linea.
Però, corretto o no che sia, la sensazione di solitudine in questa difesa accorata mi è rimasta.
Fetus
Mi sono sentito come il “fetus” di Franco Battiato: “Non ero ancora nato che già sentivo il cuore, che la mia vita nasceva senza amore, mi trascinavo adagio dentro il corpo umano, già per le cene, verso il mio destino.” https://m.youtube.com/watch?v=qYREuLtVAlw