Sulla rivista Vogue compare la nuova immagine pubblicitaria di “Diesel” il marchio di vestiario. Rimango sbigottito e cerco qualche informazione in più. Scopro che si tratta di un marchio italiano la cui sede si trova in provincia di Vicenza. Siamo questo? Siamo davvero questo?
Misopolis
La campagna denominata “Misopolis” di questa casa di moda è indirizzata al mondo delle donne, ovvero si propone di migliorare le condizioni di vita delle lavoratrici distribuendo pillole gratuite per l’aborto. “Abortion pills, a gift from God” (“La pillola dell’aborto, un regalo da Dio“) titola molto serenamente la campagna.
I diritti delle lavoratrici
Con questa nuova campagna promozionale, Diesel afferma di prendere sul serio i diritti delle lavoratrici. Svegliatemi, non posso crederci. Mi domando come l’istigazione all’aborto possa essere ammissibile, ma ancora di più mi chiedo come ciò possa rientrare nel miglioramento delle condizioni di vita della donna. Fatemi capire: per migliorare sé stessa, una donna deve rinunciare ad essere donna e lavorare per due soldi? Un mio amico, proprio oggi, mi ricorda come le donne di altri popoli si domandano ancora cosa sia stato per loro la parità. Vediamo di capirci un pò qualcosa. In Cina (per ora, si parla molto della Cina), il mio amico mi ricorda che le donne rinuncerebbero volentieri alla parità dato che per loro ha significato caricarsi le lastre di marmo su un carretto, passare la resina, maneggiare martelli pneumatici e non esclusivo lavoro d’ufficio. Nei paesi del Nord Africa, al contrario, la disparità in atto, prevede che gli uomini stiano a fumare narghilè in compagnia, mentre le donne devono darsi da fare per procurare il cibo.
Diesel e il lavoro femminile
Viene da domandarsi cosa abbia fatto Diesel per migliorare le condizioni di lavoro nelle proprie fabbriche di abbigliamento, soprattutto in relazione al mondo femminile. E’ noto che i lavoratori del settore abbigliamento sono in stragrande maggioranza donne. Quale è stato finora il miglioramento per le lavoratrici? Forse, una tutela del luogo di lavoro? Una tutela negli orari? Pari opportunità di carriera e promozioni?
Lo schema “sumangali”
I rapporti elaborati da alcuni comitati della parte bassa dell’India dimostrano che le cose non stiano proprio così. Il sistema sumangali è una forma di lavoro illegale che persiste ancora nell’India meridionale. Le ragazze vengono mandate dalle loro famiglie a lavorare in fabbriche, tra cui filature di cotone, sotto la promessa del pagamento di un salario (non percepito) che viene usato come dote matrimoniale dalle famiglie. Tutto ciò con pessime condizioni di lavoro, salari nominali bassi che poi non saranno erogati alla fine del triennio o quinquennio. Parecchi marchi di abbigliamento hanno preso una chiara posizione contro la pratica sumangali e hanno aderito a iniziative per porre fine a questo schema. Diesel si è astenuto, nessuna presa di posizione, nessun impegno sottoscritto.
Il rispetto della donna
Mi domando cosa sia passato in mente nei proprietari del marchio e cosa ne pensino le donne delle rispettive famiglie. Il rispetto della donna si estrinseca nel rispetto di ogni sua peculiarità, compresa l’eventuale scelta di maternità.
La maternità il vero regalo di Dio, mica quello di Diesel.
Una vera assurdità, come se tutte le donne o ragazze o ragazzine avessero necessità della pillola per abortire, è questo per loro avere rispetto delle donne?