Sezione Politicamente idiota
A seguito del post “Il politicamente idiota”, un amico, blogger e scrittore, mi ha fatto notare che le situazioni nel mondo, di politicamente idiota, sono innumerevoli; troppo limitante, pertanto, raccontare quelle poche situazioni evidenziate nel post. Tanto vale creare un’apposita sezione in questo blog.
Le origini
L’espressione “politicamente corretto” designa una linea di opinione e un atteggiamento sociale di estrema attenzione al rispetto generale, soprattutto nel rifuggire l’offesa verso determinate categorie di persone. Pertanto, ogni comportamento od opinione espressa per superare l’esame del “politicamente corretto”, deve essere depurata da ogni tipo di pregiudizio razziale, etnico, religioso, di genere, di eta’, di orientamento sessuale, o relativo a disabilita’ fisiche o psichiche della persona.
Evoluzioni
Poteva sembrare un buon punto di partenza per ogni civile dialogo che scoraggiasse l’uso di epiteti offensivi. In realtà, dopo diverso tempo, il suo uso estremizzato è diventata una gabbia in cui è fallita la funziona primaria: la comunicazione reale è diventata impossibile e anziché pacificare gli animi dei portatori di punti di vista diversi, fornisce loro nuovi e infiniti pretesti di conflitto.
Esempi
Può anche darsi che la lingua usata nei tempi trascorsi potesse apparire maggiormente brutale, ma restituiva il senso della comunicazione, al pari di oggi. La parola “minorato”, ad esempio, poteva sembrare offensiva; la si è opportunamente trasformata nel più generico “invalido”; poi si è passato ad “handicappato”. Non bastava; seguì l’espressione “portatore di handicap”, poi “disabile” ed oggi: “diversamente abile”. Il concetto, però, nella nostra immagine mentale, rimane uguale.
L’offesa
Credo che l’offesa non stia solo nella specificità del linguaggio; una buona fetta sta nell’intenzione del soggetto. Se si vuole offendere, si riesce coi toni, anche usando le espressioni neutre. Se si vuole offendere, offende proprio l’intenzione, più della parola, offende il comportamento non verbale; insomma offende tutto il resto.
Speech codes
I codici di linguaggio hanno svolto la loro funzione. Ma non basta. Non è stato sufficiente “togliere le parole”, ovvero creare bavagli e tabù di linguaggio. Nulla può sostituire l’educazione e la propensione alla mitezza. Nessun risultato, quindi, senza una profonda fede nel buon senso, nel dialogo e nel rispetto.
Libertà di espressione
Una società civile (civile nel senso letterale del termine) non avrebbe alcuna necessità di vincolare il linguaggio, ovvero frenare la sincerità di espressione. La necessità di ricorrere al “politically correct”, quindi, è servito dove difettava l’evoluzione civile. Oggi, a reclamarlo, è proprio chi ha bisogno di questi strumenti di base per comunicare qualcosa: si ritiene offeso, probabilmente, chi è predisposto ad offendersi, ovvero chi è abituato a “cercar rogne”.
Il politicamente idiota
Ecco come si addiviene al “politicamente idiota”: una moltitudine improntata alla ricerca della possibile offesa dove non c’è, un impegno a scovare l’inesistente, dimenticando proprio… il senso della comunicazione.
Distrazioni di massa
Mi sono domandato il perché di tutto questo. Senza far ricorso ai soliti complottismi (di cui faccio a meno), si deve pur sempre ammettere che il prendere piede del fenomeno e il suo “ingabbiare” ogni discussione, non può che avere il suo perché. Si tratta di una distrazione di massa dai problemi reali. Insegnare a cavillare è uno dei peggiori virus che si è diffuso nella comunicazione del terzo millennio: se tutti adottano tale criterio, nessun accordo, nessuna sintesi di una pluralità di vedute sarà più possibile.
Gli odiatori
Di botto sono spuntati gli odiatori: Sembra una caratteristica del DNA. Avere un parere, al giorno d’oggi, è pericoloso. Avere una personalità che esprime qualcosa di autentico, non fa bene al sistema.
Ripetere anziché pensare
Il sistema preferisce che si ripeta ciò che dall’alto viene veicolato. Perché pensare? Non si deve. “Obiettare” qualcosa per puro spirito di buon senso, comporta un porre ostacoli. C’è chi pensa “meglio” di te, pertanto, non sforzarti: semplicemente aderisci a ciò che è stato già pensato. L’originalità di un pensiero, seppur pacifico e privo di qualsivoglia elemento sobillatore, diventa in ogni caso inopportuno: si diventa “odiatori”.
Autoprotezioni
Il sistema, peraltro, si auto protegge. Sono sorte le associazioni che tutelano chi è stato vittima di “odio”. Il punto è stabilire quale. Vi invito a sperimentare, ma state attenti: l’opinione difendibile è solo quella calata dall’alto, bandito il buon senso. Le categorie degli “odiati” sono stabilite a monte: devi essere “non caucasico”, “non etero”, non avere una famiglia tradizionalmente intesa, “non cattolico”, ecc. ecc.
Sezione Politicamente idiota
Poiché ho grande fiducia, mi ripropongo di catalogare in questa sezione tutto ciò che vorrebbe essere “tutelante di qualcosa” e finisce con l’essere “offensivo e aberrante”.
Benvenuti nella Sezione Politicamente idiota!
Rosario Galatioto