Primo scrutinio, scheda bianca. Per le mille e otto persone presenti oggi a votare questa potrebbe essere la più corretta delle mosse. Per pochi altri dei presenti, un momento ricreativo dove scrivere un nome a caso può sembrare divertente.
Pugnalate al decoro costituzionale
Non sono un giurista ma intuisco che se i padri fondatori scrissero così, un motivo serio ci sarà. La maggioranza di due terzi dei “grandi elettori” rappresenta un riconoscimento di grande merito a colui che potrebbe ricevere quei voti. Aggirare la norma costituzionale con tre scrutini a vuoto significa deridere quella norma costituzionale. Ma significa anche altro: il meritevole dal quarto scrutinio in poi sembra anche un perdente, colui che ce la fa, senza meritare una maggioranza più qualificata.
Scheda bianca
Cosa significa votare scheda bianca? Oltre che puro calcolo politico, per ogni singolo votante, significa non aver un nome da proporre, significa essere parlamentare e non sapere individuare una guida di più elevato valore.
Nomi a caso
Peggio della scheda bianca, a mio modesto avviso, c’è l’indicazione di un nome a caso. Cosa penseremmo se un parlamentare burlone facesse il nostro nome per puro gioco? Ci sentiremmo derisi, come se quel segno significasse il contrario, ovvero che “ovviamente” non ne saremmo mai e poi mai meritevoli. Amadeus, per esempio, nominativo spuntato fra i votati di oggi, non ambisce alla più alta carica dello Stato, ma chi lo ha indicato, non ha fatto altro che sottolineare che lui non lo meriti. In pratica, più che uno scherzo, un offesa.
Decoro
La mancanza di decoro in questo importante passaggio della vita della Repubblica offende gli italiani, o quanto meno offende me. Non e’ un gioco, è un momento istituzionale serio. La burla o l’assenza di nomi da proporre è vigliacco oppure comportamento da presuntuosi, costante del parlamentare di oggi.