Santa Messa, NON spettacolo
La Santa Messa non è una questione di “diritto”. Per un cristiano è una necessità. È oltraggioso che uno Stato democratico (quale pare debba essere l’Italia, almeno sulla Carta Costituzionale), garante delle libertà e dei diritti della persona, entri nel merito delle messe. Più ancora, che un governo osi decretare sulla fruizione di una funzione religiosa. Stiamo parlando della Santa Messa, NON di uno spettacolo.
Consiglio di Stato francese
Persino il “decisamente laico” Consiglio di Stato francese si è pronunciato sulle messe, imponendo di rivedere la norma che ne limitasse la fruizione a soli trenta fedeli per volta. Questo tipo di ingerenza lede le libertà imprescindibili della persona umana, qualunque sia il culto esercitato.
Governo italiano
Non credo sia materia normativa di uno Stato entrare nel merito delle messe o delle celebrazioni religiose. Il Governo italiano lo fa. Addirittura discute sull’orario della Messa di Natale o su come essa debba essere celebrata nelle parrocchie. Dall’altro lato, la CEI fa eco. Qualche illustre argomenta che non importa l’ora o la tradizione, qualche altro si appoggia alla tecnologia della rete.
Il punto della questione
Il fatto è che Governo e CEI (sembrano ormai della stessa pasta) dimenticano o fingono di non sapere cosa accade durante la Santa Messa. NON si tratta di uno spettacolo cui assistere in diretta streaming. In ciascuna celebrazione si rinnova il Miracolo della transustanziazione, cioè la conversione del pane e del vino in Corpo e Sangue di Cristo. E’ un fatto reale e concreto, pari pari a quando mi tocco la faccia e mi riconosco concretamente fatto di carne e ossa. Idem l’Eucaristia, il Sacramento attraverso il quale partecipiamo alla cena del Signore, ricevendo il suo Corpo. Un Governo che osi ridurre il tutto ad uno spettacolo commette un atto sacrilego, manca di rispetto ai fedeli e alla Chiesa tutta. Mi risulta difficile credere che siano atti semplicemente superficiali; piuttosto, in considerazione delle altre imposizioni illegittime, penso che sia in atto una vera e propria campagna per annacquare la fede.
Che Cesare si preoccupi delle sue leggi. Lasci stare la Fede, non è cosa sua.