Casualmente, ci imbattiamo di nuovo nelle puntate di “I soliti idioti”. Le cinque serie create risalgono al periodo 2009 – 2012. La prima domanda che mi pongo è se potrebbero andare in onda oggi. Se accediamo la tv, c’è nostalgia della satira autentica e della sana e sincera ironia.
Ieri, oggi
Cosa è cambiato? Nel nostro bel paese è cambiato di tutto. Fra le tante cose, sembra non esistere più una satira libera. Guardo i vari episodi inventati dal duo Mandelli – Biggio e mi rendo conto che non si erano posti problemi a essere dissacranti in maniera simpatica, senza badare chi o cosa colpire. Persino le parolacce non risultano volgari. Si tratta di una situazione in cui si intuisce che a monte non c’è dietro ipocrisia, come accade oggi.
Politically correct
La parola correct è il falso che rappresenta esattamente il contrario. Il politicamente corretto non ha nulla di corretto, anzi. Direi che rappresenta l’assassinio del cervello umano, la pretesa di vivere in una bolla in cui tutti stanno nei limiti e fingono la felicità del lobotomizzato. La famiglia del Mulino Bianco non è mai esistita e questo ce lo rappresentano bene gli autori dei “soliti idioti”, estremizzando il vero che circola quotidianamente.
Gli episodi
Dalla coppia “perbene” dei moralisti in tenuta sportiva, all’impiegata che non risolve nulla, si arriva negli ultimi episodi anche al mafioso che chiede il permesso di “poter essere mafioso”, o le forze dell’ordine che garantiscono tutto fuorché quello per cui sono preposti. La denuncia del parlare grasso dei bambini che in realtà copiano gli abomini degli adulti, o la pretesa nella coppia gay di voler avere una gravidanza, di fatto ci mostrano quello che la stupidità della nostra società.
Per assurdo, loro si definiscono “i soliti idioti”, perché in realtà loro fanno solo da specchio. E lo fanno egregiamente.
Rosario Galatioto