Siamo a otto giorni da Natale e la religione che conta è la religione vaccinale. Il Governo, i virologi, gli esperti di ogni genere spingono sull’acceleratore del vaccino, a prescindere dal fatto che sia stato adeguatamente testato. Se si prova ad alzare vagamente un dubbio su queste procedure “affrettate”, si rischia di essere insultati, si diventa blasfemi rispetto alla religione che “conta”.
La priorità
Cosa è diventato prioritario? Testimoniare la nascita di Gesù, figlio di Dio che si è fatto uomo per la salvezza dell’umanità? No, quello non più. Attualmente, conta vaccinarsi, lasciarsi iniettare quelle robe un po’ strane e poco verificate. Il vaccino Pfizer è sconsigliato agli under 16; AstraZeneca-Oxford ha messo un po’ in confusione sull’efficacia di mezza dose o dose intera.
Giusti dubbi
Ogni farmaco ha le sue controindicazioni ed è legittimo valutare con ponderazione. Inoltre, si tocca la sfera della libertà personale, come se ogni cosa che attenga al singolo sia diventata subordinata ad una causa collettiva. Guai a nutrire dubbi, quindi.
Sacerdoti del tempio
I virologi sono i cardinali di questa new religion, Conte il grande vertice, il vaccino, il sacramento irrinunciabile. Qualcuno chiede: “ma quale è’ la preghiera?”
”Andra’ tutto bene”, OVVIAMENTE!
Rosario Galatioto