Raramente si fa attenzione al servizio sanitario. Oggi mi e’ toccato prenotare una visita. La domanda solita del call center e’ privato a pagamento? Oppure col Servizio Sanitario Nazionale? La solerte centralinista, dato la mia silenziosa sospensione, mi aiuta a decidere: posso prenotare domani se a pagamento. Fra un mese e mezzo se col SSN. Nei casi di interventi chirurgici anche semplici l’attesa media è di circa dieci mesi. Ma quale sanità ci tocca?
Cone funziona?
In generale, ciascun lavoratore dipendente subisce delle trattenute obbligatorie in busta paga per gli “oneri socio assistenziali”, ovvero siamo costretti a pagare per fruire della sanità pubblica. In realtà, il Servizio in questione non e’ mai disponibile al momento della necessità e ciascuno di noi e’ oltretutto costretto (oltre al pagamento obbligatorio di cui sopra), a pagare privatamente le prestazioni sanitarie per un semplice fatto di bisogno. In pratica, paghiamo due volte.
Gestione pandemia
Oltre alla costante non fruizione del servizio, le pecche saltano fuori anche nel caso di gestione della Sanità collettivamente intesa. Emerge (grazie alle inchieste giornalistiche) che il piano pandemico italiano era rimasto indietro al 2006. Come emerge dall’inchiesta Ranieri Guerra, membro del Comitato Tecnico scientifico, già direttore generale della prevenzione sotto i governi Renzi e Gentiloni, e direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha persino provato a imbrogliare ordinando di cambiare le date (da 2006 a 2016). Ripeto: ma quale sanità ci tocca?
L’indagine del New York Times
Il prestigioso giornale americano ha svelato quello che certa stampa italiana manovrata e accondiscendente ha voluto tenere nascosto: inequivocabilmente, il Ministro Speranza e il Presidente del Consiglio Conte, con la complicità dell’OMS, hanno causato la morte di 3300 persone di una ricca e colta provincia italiana quale è Bergamo. Questo, al di là degli “elogi” pattuiti sulla gestione pandemica. Ormai si spaccia la verità che si vuole. E una buona fetta di persone subisce “l’ipse dixit” di un certo giornalismo assoggettato al potere forte.
Per quanto il criterio utilizzato da certe nazioni (Stati Uniti ad esempio) che prediligono la sanità privata (con assicurazioni private) abbia delle controindicazioni, mi domando se non sia il caso di seguire quel criterio. Non foss’altro che per dissociarsi da certi affarismi sulla nostra schiena.
Popolo di mascherine
Negli ultimi mesi, abbiamo vissuto le limitazioni invasive sulla nostra vita personale. Oltre a ciò siano diventati il popolo delle mascherine. La scuola ha speso una cifra per dei banchi a rotelle di cui non si capisce l’utilità. Dall’altro lato al Mart di Rovereto viene presentato il funzionamento di strisce con ioni argento che “uccide” ogni virus o batterio per tre anni con efficacia al 99%. Perché la nostra sanità non lo ha previsto?
Rosario Galatioto