A cosa puntiamo veramente? Prima di rispondere, devo premettere un senso di gratitudine verso chi, durante la mia adolescenza, ha avuto a cuore la mia formazione, l’educarmi a guardare le cose non in superficie e a cercarne il senso profondo. Poi, è chiaro, ciascuno (ecco il libero arbitrio) prende la direzione che vuole. Posso assicurarvi, però, che qualcosa rimane, un seme piantato, per il contadino, è l’aver aderito appieno, con profonda coscienza, al proprio ruolo in questo mondo. Al tempo stesso, per il terreno, ricevere il seme rappresenta quel quid che gli permette di essere terreno, secondo il senso più pieno del termine.
Educazione
A cosa puntiamo quindi? Cosa ci fa essere contadini in questo mondo? Trasmettere educazione, passare un testimone denso di significato a chi viene dopo di noi. Lo facciamo attraverso le scelte quotidiane, banali e di routine, se si vuole, a volte aggiungendo anche le giuste didascalie alla nostra esistenza per chi le volesse leggere.
Politica
Lo facciamo forse attraverso la politica? È forse un passaggio essenziale? Non credo. In tantissime occasioni (quasi tutte quelle che conosco o che riesco a ricordare) la politica resta un luogo di chiacchiere, tante chiacchiere a vuoto, tanto vomitare parole prive di aderenza alla realtà e questo rappresenta per me una bestemmia verso il linguaggio, l’assoluta antitesi alla comunicazione umana.
Progressisti
Certuni si autodefiniscono (peraltro con orgoglio) progressisti, ovvero fautori di progresso. Chiediamoci se quel “progresso” rappresenti crescita, saggezza, maturazione, se migliori noi stessi e il contesto sociale. Se non accade questo, di questo progresso se ne può fare sinceramente a meno. I progressisti delle Emilia Romagna, per esempio, nonostante le catastrofi naturali, parlano a vanvera e partoriscono in Consiglio “i bagni gender”.
Nulla di più divisivo, altro che inclusività.
Politica o educazione?
Se la politica (nel suo complesso, senza distinzioni di parte) genera idee di tale mostruosità, lasciatevi pregare, non serve, occupiamoci dell’educazione dei nostri figli.
Rosario Galatioto