Quando si affronta l’attuale questione “migranti”, si tira in ballo un presunto oscuramento del pensiero che si trincera dietro i nazionalismi. Per Papa Francesco e per tutti coloro che si accodano a questo dire, si tratterebbe di un “minore sguardo verso l’umano”.
Razzismo
Appena si accenna al problema in modo critico, immediatamente salta fuori il concetto di razzismo, un modo superficiale per tacitare ogni primo accenno alla questione. Prima di tirare in ballo “i veri superficiali di governo” che vanno bene a nozze con il placet del Papa per ragioni tutt’altro che umane, sarebbe bene chiarirsi “internamente”.
Il punto
Nella sola isola di Lampedusa, gli sbarchi attuali sono circa sei o sette al giorno. Non si fa in tempo a smistare le persone negli altri centri, che ne arrivano altri e poi altri ancora. Si tratta di duemila ogni tre giorni. L’intera Sicilia si trova in condizioni rovinose, più di quanto i media rivelano. Arrivi a frotte dalla Tunisia, nessun fronte guerra, diciamocelo francamente. Il motivo? Un buon stipendio tunisino si aggira al massimo intorno ai duecento euro; la distanza dalla costa siciliana è di appena settantotto miglia. Un paio di mesi di lavoro, ancorché sottopagato, equivarrebbe allo stipendio di un anno. Perché non tentare?
Rimpatrio
I rimpatri di soli quindici persone comporta una presenza doppia da parte delle forze dell’ordine. Sottolineo: gli arrivi sono di qualche migliaio ogni tre giorni. I costi? Esorbitanti: tra voli, navi, e personale addetto, oltre che le quarantene al largo, la cifra è incommensurabile. I paradossi in termini di sicurezza pubblica e privazioni di libertà rivelano una contraddizione troppo evidente per poterne discutere ancora seriamente.
Sguardo verso l’umano
Riprendendo la critica di Papa Francesco (e di chi l’abbia fatta sua) mi domando quale sia il vero oscuramento di pensiero, ovvero chi abbia realmente uno sguardo umano verso la dignità del singolo.
Breve analisi
Tutti i governi del mondo hanno rinunciato da tempo al progresso e al sostegno delle popolazioni disagiate. Tutti hanno rinunciato agli investimenti massicci, preferendo una “lavata di coscienza” con il sostegno alle migrazioni senza mai legalizzarle. Le grandi famiglie che “dominano” le sorti del genere umano pilotano il tutto verso una diminuzione del genere umano sul pianeta terra: un gigantesco gioco in cui diventano irrilevanti i fenomeni quali sradicamenti territoriali e sostituzioni etniche. Paradossalmente direi che almeno nel mondo animale esistono le specie protette dal rischio estinzione. Gioco facile fintantoché tocca ai popoli ma non a sé stessi.
L’intelligenza del cristiano
Il Papa richiama ad uno sguardo nuovo, un’attenzione all’umano, al singolo volto. Eppure la questione migratoria perdura da anni, e nessun tavolo concreto in cui si si risolva strutturalmente qualcosa che ha il sapore di epocale. Un silenzio cui si accoda quella dell’intellighenzia di governo che di “intelligenza” mostra ben poco. Diventa un silenzio che disturba visto che parallelamente le nascite in Italia sono crollate, mentre rimangono alte quelle del Nord Europa e quelle dei popoli di area africana. I singoli volti con le loro storie personali, l’attenzione alle persone di cui parla il Papa, peraltro “sovramedizzati”, sono soltanto quelli degli altri popoli.
Che gli italiani non siano più ritenuti “umani”?
Di fronte a questo tipo di oscuramento, occorrerebbe squarciare il velo, persino aprire la finestra che si affaccia sull’umano. Ma davvero però, senza quelle ipocrisie di chi parla e si tiene a distanza.