Il titolo che volevo dare a questo post in realtà sarebbe stato “liberi di scegliere” perché la questione sollevata presso l’Assemblea Regionale Siciliana dal deputato Safina riguarda la proposta normativa che autorizzerebbe bandi concorsuali con apposita riserva per l’assunzione di medici non obiettori di coscienza. Alle base del ragionamento di Safina ci sarebbe una evidenza statistica secondo cui in Sicilia oltre l’ottantuno per cento di medici si dichiara obiettore di coscienza. Sempre secondo le analisi statistiche di Safina, questo fatto avrebbe correlazione (non dimostrabile) con un tasso di interruzioni di gravidanza in Sicilia più basso rispetto ad altre regioni d’Italia. Da ciò, Safina deduce che sicuramente molte donne che abbiano voluto ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza nei termini previsti dalla legge sono dovuti ricorrere a strutture sanitarie private.
Mie premesse
In statistica, non c’è nulla di peggio che utilizzare correlazioni supponenti e non dimostrabili per avvalorare la propria tesi. In sintesi, NON ci sono dati statistici di donne siciliane che volessero interrompere la gravidanza che DI FATTO sono state mandate via dalle strutture sanitarie pubbliche; inoltre, la correlazione citata da Safina fra percentuale di medici obiettori e basse interruzioni di gravidanza non solo non è dimostrata ma, a mio parere, non sta in piedi. Potrei al contrario asserire che l’alta percentuale di medici obiettori cammina di pari passo ed è rappresentativa di una popolazione particolarmente sensibile al fenomeno, il cui forte senso religioso fa ritenere sacrilego un intervento similare. Vado oltre: In Sicilia, per fortuna, non solo si dà un forte valore alla vita ma c’è una grande valorizzazione del concetto di famiglia. Statisticamente si fanno più figli e statisticamente ci sono meno asili nido rispetto alle altre regioni italiane. Come spiegherebbe Safina tutto ciò’? Ma il punto non è quello, finora solo una premessa per denunciare una stortura statistica.
Le mie considerazioni
Come dicevo, il titolo sarebbe dovuto essere “liberi di scegliere” perché mi piacerebbe pensare che se da un lato la donna debba essere, secondo la norma, libera di scegliere se interrompere o meno la gravidanza, anche i medici, in uno Stato che si dice democratico, dovrebbero poter essere serenamente obiettori di coscienza. In una Regione con alta disoccupazione, la previsione di una riserva concorsuale per i medici non obiettori, farà sì che, pur di avere una corsia preferenziale, tanti medici si dichiareranno tali. Non è una forzatura ideologica? La medesima che è stata esercitata in periodo Covid, in cui, oltre alla pressione mediatica da regime, si sprecava denaro per premiare i medici vaccinatori. Si ricordi che il medesimo Stato toglieva il lavoro ai non vaccinati. Mesi addietro ci siamo trovati a pranzo con un caro amico, la cui compagna proviene dalla Cina. Da un sereno confronto fra amici, ci siamo resi conto che probabilmente non è la Cina ad essere un regime.
Conclusioni
L’ossessione in casa PD di voler garantire diritti, spesso, fa perdere il senso delle cose. Al medico facciamo compiere il giuramento di Ippocrate, ma da lui si pretende che sia votato alla morte. Essere obiettori, è stato dipinto nella più antica aula parlamentare di questo paese come cosa abominevole. Ma, in ultimo e a proposito di farsi garante di tutti i diritti, Safina si è ricordato dei diritti del nascituro?