Nei giorni scorsi ho firmato la petizione per lo stop alla produzione e commercio delle pellicce in Europa.
Motivazioni
Gli animali sono esseri viventi, non merci quali sono considerati in quel tipo di ciclo produttivo alimentato non dal bisogno né dalla sopravvivenza umana, ma solo da uno stupido ed inutile vezzo. Inoltre, pochi sanno (e peraltro viene sottaciuto) che gli allevamenti di “animali da pelliccia” oltre che disdicevole da un punto di vista strettamente etico, sono oltretutto inquinanti a causa dell’alta concentrazione di liquami e medicinali scaricati nei terreni e nelle acque, e per lo smaltimento dei corpi delle povere vittime.
Numeri
Non è nota una stima precisa ma pare che si tratti di circa 60 milioni di animali uccisi ogni anno per tale finalità. Mi permetto un paragone esclusivamente numerico (preciso che il parallelismo serve SOLTANTO per avere un’idea numerica), tra il 1933 e il 1945 le vittime dell’Olocausto furono circa 15-17 milioni.
Visuale
Credo che sia interessante spostare il punto di osservazione per capire meglio. Alcune associazioni, in queste giorni, hanno fatto “provare” la gabbia agli avventori per far capire l’esperienza di vita di prigionia. Mi spingo oltre, non si tratta della “costrizione”. Credo che possa essere significativo comprendere quale è il ruolo dell’uomo in mezzo al Creato. Non dominatore, piuttosto umile custode al servizio della natura. Ne siamo parte e come singola componente con determinate abilità dovremmo comprendere che il nostro ruolo è quello della tutela, non dello sfruttamento.
Rosario Galatioto