Nel regno dei pappagalli, se il capo branco che detta la linea esulta, tutti gli altri si accodano. I pappagalli multicolori hanno un vantaggio in più: si accodano come nel caso delle pecore, ma in più ripetono pedissequamente. Non occorre capire, ma ripetere esattamente il mantra prestabilito.
Ministro della salute
L’attuale ministro italiano della salute Roberto Speranza ha dimostrato ottime doti di esecutore/ripetitore. Perché da qui a pensarle certe cose ce ne vuole. Esultanza arcobaleno e plausi di “passi avanti” nella civiltà per aver “rivisto” le procedure per la somministrazione della pillola abortiva. Niente più ospedalizzazione e allungamento dei tempi di gravidanza per la somministrazione. Se ne sentiva forse il bisogno e l’urgenza? Credo di no. Chi ha deciso di abortire vive il dramma della scelta e il trauma che si porterà dietro per sempre. Motivo per il quale la regione Umbria aveva previsto il ricovero di tre giorni per la somministrazione. Si trattava di un’attenzione e sostegno alla donna che deve effettuare una scelta di VITALE importanza.
Pidiozie
Il pensiero unico naviga in direzione opposta: l’essere umano deve “pensare” il meno possibile. Alla donna (di cui non frega niente a tali progressisti) va tolta la problematica alla radice. La pillola abortiva a casa, come fosse prendere una mentina per l’alito pesante. Il “più libertà” consiste nel “meno coscienza”. Per i pappagalli arcobaleno che hanno esultato come se si trattasse di una conquista di civiltà, l’aborto non è un dramma, non si tratta di prendere coscienza di scegliere di sopprimere per sempre una vita già esistente. Piuttosto di una liberazione.
Ronald Reagan
Come ebbe a sottolineare l’ex Presidente americano, guarda caso “l’aborto viene sostenuto da persone che sono nate esse stesse.” Una cosa e’ l’aborto previsto dalla norma come casistica umana residuale, altro e’ renderlo alla stregua di bere un bicchier d’acqua.
Se il progresso diventa esultare per le facilitazioni di uccisioni di innocenti, preferisco sentire ancora le grida della mia coscienza.