Da un viaggio di qualche tempo fa abbiamo portato a casa un particolare orologio da parete, un teschio che tiene in mano l’orologio stesso, ovvero il nostro personalissimo “memento mori”.
Musica
Un po’ di anni fa si parlava fra noi di quale potesse essere il “brano musicale della vita”, ovvero anche quale (un accordo fra noi due) fosse quello da suonare nel giorno della morte dell’altro. Alessandra scelse “Rebel yell” di Billy Idol, io non ebbi dubbi sul “Confutatis maledictis” di Mozart.
Memento mori
Una delle mie fisse riguarda il “state pronti con le lampade accese”, sebbene non faccia poi tanto per meritarmi un’eventuale salvezza eterna. Ad Alessandra, al contrario, non piace questa mia fissa, mi blocca se parlo di morte, cimiteri e roba simile, per quanto io lo faccia sempre con autentico trasporto. Non era un caso che fra le mie collezioni figurassero tutti gli albi di Dylan Dog.
Musica/2
Se si ascolta musica, Alessandra è attratta d’istinto dal ritmo e dalla melodia, potremmo dire dal sound un genere, e in questo ha un ottimo intuito. Al contrario, io do immediata importanza al testo, di qualunque lingua si tratti. Anche il sound, certo, ma le parole, il senso della comunicazione dell’autore, mi attraggono.
Memento mori/2
Agli antichi egizi e poi agli antichi romani piaceva pensare di poter pesare il cuore su una particolare bilancia in cui porre sul piatto opposto una piuma. Se il cuore, ovvero l’anima, fosse stata più leggera di una piuma, allora la persona, nel corso dell’esistenza, avrà saputo efficacemente liberarsi di tutti i fardelli terreni, compresi i sensi di colpa per aver agito male. Si tratta di una simpatica allegoria che ci ricorda come sia importante distaccarsi, man mano che si avanza con l’età, da ogni ambizione mondana, ma anche dal rimandare gli obiettivi terreni, spesso vani. Il memento mori, quindi, è un modo per educarci gradatamente all’essenziale, ovvero all’interiore.
Memento mori tour
Andremo a San Siro in occasione del Memento mori tour dei Depeche Mode. Le sonorità di questo quindicesimo album, messo in cantiere dopo la morte di un membro del gruppo e in piena pandemia, sono quelle a cui la band ci ha abituato in oltre quarant’anni. I testi (io sono quello dei testi) colgono aspetti a cui sono sensibile. “Sentimenti sprecati, significati infranti, il tempo è fugace (Ghost again), la fede dorme, amanti della fine, sussurrate che saremo di nuovo fantasmi”. “Non giocare con il mio mondo, non scherzare con la mia mente, non mettere in discussione il mio spazio-tempo, il mio cosmo è mio, non giocare con il mio cuore, non abbattere i miei santuari” (My cosmos is mine). “Non farai bene a oscurarmi con i tuoi segreti e le tue bugie, Con il tuo penetrante codice del silenzio” (Wagging tongue). “Andrà tutto bene col tempo, andrà bene [..], le persone sono buone..Continua a prenderti in giro.” (People are good).
Rabbia e distacco
C’è una rabbia per il tempo che ci è stato rubato, un tempo che potevamo rendere vano ma che avremmo reso tale secondo il nostro libero arbitrio. C’è anche distacco, un distacco finalmente, dal bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti per essere come vogliono altri, magari omologati, schiavi, strumenti per un fine che non è certamente il nostro. “Sto andando verso il per sempre, lasciando i miei problemi e i disastri del mondo, sto andando verso il cielo aperto, vedo la bellezza mentre le foglie iniziano a cadere” (Soul with me). La tempesta è così intensa che finiamo col non riconoscerci, trasformati in un diverso che non volevamo. “Il mio sconosciuto preferito sta nel mio specchio, mi mette le parole in bocca” (My favourite stranger).
Memento mori tour/2
Per il mio brano del cuore, resto ancorato al “Confutatis”, con la speranza, alla fine, di essere chiamato fra i “benedetti”, ma questo album certamente non mi è indifferente.
Memento mori/3
A proposito, al nostro orologio in mano al teschio si sono fermate le lancette, il tempo scorre lo stesso, sembra che tutto concorra a toglierci quel tic tac essenziale. Ogni cosa concorre alla dimenticanza, eppure lo ricordo a ciascuno: Memento Mori.
Rosario Galatioto