Lockdown rights down, un’accoppiata di fenomeni non prevista. È trascorso quasi un anno da quando cominciarono ad apparire in tv le prime immagini di ciò che accadeva a Wuhan, città che nessuno di noi prima d’ora aveva sentito nominare. Bisogna stare attenti; oppure speriamo non si diffonda furono i primi pensieri, ancor prima di capire che sarebbero cambiate le nostre comuni way of life.
Lockdown
Nel giro di pochi giorni, fummo costretti ad imparare un nuovo termine inglese, lockdown, pensando che il fenomeno “chiusura totale” potesse essere solo una sospensione momentanea. Un po’ come trattenere il respiro, finché passa la tempesta. E invece no, quella specie di clima da film divenne la nostra quotidianità, il nostro destino permanente, e tutti quanti a ripetere il mantra “andrà tutto bene”.
Morte interiore
Per il nostro bene, così ci dicono, dobbiamo stare attenti, cauti, in casa, senza lavorare, senza frequentare nessuno, nessun luogo, niente di niente. Non è più un fenomeno momentaneo, dura da un anno intero. Lo compressione di ogni aspetto che riguarda quel quid che va oltre il semplice esistere, non è forse una maniera lenta per togliere la vita ancor prima che arrivi la morte fisica? Non basta esistere o sopravvivere, la natura umana esige, anche nelle difficoltà più estreme, la possibilità di manifestarsi con tutto il proprio interiore.
Solo pandemia?
Nessuna negazione della realtà, la pandemia c’è. Come sia venuta fuori veramente è una storia che sarà raccontata in un futuro prossimo. Al tempo stesso, non si può fare a meno di notare che, pilotata o meno, essa sia stata l’occasione per “fare abuso” dei diritti umani, un’occasione d’oro per dare una accelerata ai processi già in atto.
Attacco al ceto medio
L’attacco al ceto medio ha avuto inizio tanto tempo fa, non è cosa recente. Il popolo italiano, nota formichina, è riuscito a resistere grazie al tecnica del risparmio a tutti i costi. Le tasse patrimoniali del Governo Monti e l’attuale distruzione della piccola media impresa (tanto vantata da Prodi) attuata in questo recente 2020, stanno completando l’opera rovinosa. Il nostro risparmio, d’altronde, fa gola all’Europa, l’ultimo baluardo di resistenza alla totale sottomissione alle élites.
Plutocrazia
C’è un nuovo disegno dell’economia. L’idea dei governi nazionali, espressioni delle volontà popolari, disturba e si tenta di scalzarli con il discredito e l’affermazione di organismi sovranazionali che non dipendano dalle elezioni. Già, per il potere plutocratico, le masse non devono decidere alcunché, il mondo è loro.
Fabbrica del consenso
Il progetto parte da molto lontano. Parallelamente ad esso, occorreva “ripulire” le menti, renderle malleabili, addomesticarle con il “politically correct” ed infine smorzare l’attenzione con la più potente delle droghe: i social.
Tutti consumatori
Dopo il fallimento del sistema economico comunista, le élites plutocratiche ci riprovano superando l’idea stessa di Stato. L’immensa massa deve trasformarsi per intero in consumatore perfetto. Nessuna proprietà, tutti “più uguali” ma tutti quanti decisamente poveri.
Lockdown rights down: il fatto è che non crollano solo i diritti umani, crolla tutto. C’è ancora una speranza?
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