Labirinto salva imprese
“Un labirinto è un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale fine.” Così sentenziava Jorge Louis Borges. Senza stare a capirci troppo, l’accesso ai finanziamenti “garantiti dallo Stato”, sono peggio di un labirinto e alla fine di esso non ci sono salvezze e soluzioni. Anziché un labirinto salva imprese, c’è un incredibile buco nero.
Premessa
Ad ascoltare Conte, sembrava che la piccola e media imprenditoria italiana potesse star serena: questa “chiusura di sicurezza nazionale”, che ormai dura da più di un mese e mezzo, avrebbe garantito la sopravvivenza dei singoli e delle imprese. Prima di andare avanti è bene precisare che il tessuto imprenditoriale italiano conta oltre quattro milioni di imprese con meno di nove dipendenti, ovvero è ESATTAMENTE quello il motore economico dell’economia italiana.
Prestito base
Il semplice accesso al prestito base (che consentirebbe ad un imprenditore autonomo di sopravvivere per meno di sessanta giorni) comporta una serie di documenti da presentare che fa paura. Cerco di essere chiaro: il fatto che il prestito sia garantito dallo Stato significa che le banche chiedono un’enormità di documentazione in più, perché in caso di futuro fallimento, lo Stato chiederebbe conto e ragione alla banca stessa circa le corrette verifiche ante concessione. Pertanto, non si tratta di una situazione dove si salva chiunque. Piuttosto si salvano solo poche attività che hanno l’onere di dimostrare che erano più che solide. Come dire, salviamo solo la gente sana, i malati lasciamoli morire.
Esempi
L’impresa che chiede un prestito (e abbia la fortuna di averlo concesso), avrà un prestito al netto dell’esposizione già esistente. E’ noto che ogni piccolo imprenditore utilizza molto spesso il fondo fidi. Se ad esempio, l’impresa già utilizza il fido per 20.000 euro, anche nel caso della concessione per intero del previsto da 25.000, riceverà un netto di sole 5.000 euro pagando interessi e commissioni sul totale di 25.000. Cambia semplicemente il padrone ultimo del credito. Il tasso, poi, è decisamente discrezionale. Secondo la norma dovrebbe stare al di sotto del tasso medio dei prestiti di pari importo. Per quella cifra, il tasso medio è attualmente pari al 8,64%. Bontà della banca se accorda un tasso normale da mutuo.
Elencazione documenti
Ci si immaginerebbe un’erogazione facile e pressoché immediata. Su questo punto si parla di non prima di 40 giorni (se tutto va bene) Sul fronte semplicità (ovvero documenti da presentare) c’è da mettersi le mani nei capelli: visura CCIAA completa con lista dei soci e lista partecipazione dei soci in altre imprese; ultimi due bilanci approvati completi di allegati; ultimi due modelli unici completi di ricevute di deposito; ultime due situazioni contabili; dati della centrale rischi; documentazione relativa alle agevolazioni ricevute nel triennio precedente; fantomatico allegato 4 che in sintesi dovrebbe dimostrare come il prestito copra realmente i mancati introiti…mi fermo perché la storia continuerebbe. Manca solo la piroetta stando su un piede e un dito sul naso.
A che serve?
A che serve tutto questo? Sarebbe come chiedere una sfilza di documenti per salire sulla scialuppa di salvataggio quando la nave affonda. Un mio cugino, in Francia, piccolo imprenditore, per le stesse motivazioni, mi ha detto giusto ieri sera: «Io rinuncio.»
Autonomi
Non meglio per gli autonomi: mi raccontano che in certe aree di questo bel paese, per richiedere i famosi 600 euro, i consulenti ne chiedessero in compenso addirittura 100: sciacallaggio nella miseria. Nessuno depreca contro nessuno, ma l’assenza dello Stato porta al “cane che morde cane.”
Altra benzina sul fuoco
Christine Lagarde ha ribadito giusto ieri che non si sia mai parlato di helicopter money, ovvero erogazione di denaro a pioggia verso tutti. La BCE rimane ferma nel suo principio disumano, a dispetto del “whatever it takes” di Mario Draghi. L’UE, oggi, registrerà ancora un volta il nulla di fatto.
La situazione
La situazione è il semplice si salvi chi può. Lo Stato che chiude ad oltranza e non garantisce sopravvivenza, è uno Stato sleale. Se di sopravvivenza si trattava, tanto valeva lasciare liberi di morire come si vuole. Le soluzioni proposte sono una corsa ad ostacoli dentro un labirinto simile ad un rompicapo. Alla fine di esso cosa ci sarà? Il cappio al collo o un immenso buco nero che inghiotte e lascia dissolvere tutte le imprese.
Spiegazioni?
C’è forse spiegazione a tanta assenza o incapacità delle istituzioni, dallo Stato all’UE? Chi può dirlo. Di certo, il mondo anglosassone ha poste delle misure di sostegno il giorno dopo al Lockdown. Il sistema tedesco ha già erogato per i suoi cittadini. Sembra che ci sia una forte volontà a stringere in una morsa, l’Europa mediterranea (Italia, Francia, Spagna). I labirinti, come diceva Borges, sono creati per confondere gli uomini. Le conquiste non si fanno più con le armi, piuttosto con i soldi.
Eliminata ogni barriera, i soldi conquistano i popoli per il loro padrone.
Rosario Galatioto