Italiani di merda! Questo non è il mio di pensiero, fiero di essere italianissimo; piuttosto è l’idea di noi all’estero in queste ultime ore. L’eccellenza italiana, dall’arte alla creatività, dal gusto alla moda, sgretolato per una fallimentare gestione delle emergenze. Nessuna guerra atomica per annientare l’italianità; è bastato una cosa minuscola come il coronavirus e l’incapacità del nostro governo nel gestire il fenomeno. 325 casi positivi e 11 decessi al momento in cui scrivo e ancora tocca sentire dal Presidente del Consiglio Conte, con ottusa insistenza, che “il nostro paese è sicuro” e il Ministro della Salute Speranza che invita a “viaggiare in Italia perché la situazione è sotto controllo”.
Uno sguardo dal mondo
Un nostro aereo di turisti italiani è stato fatto rientrare dalle Mauritius; da Israele all’Irlanda, passando per Grecia e Croazia, sono state annullate gite e sconsigliati i viaggi. Idem per Macedonia e Serbia. In Francia, 14 giorni di isolamento per chi rientra da Lombardia e Veneto. Gran Bretagna e USA, al momento, invitano solo alla prudenza ma è chiaro che mettere piede nel nostro paese o permettere a noi italiani di mettere piede altrove non è proprio ben visto. Il colmo: nell’Africa peninsulare, rifiutati. Non siamo proprio un paese e un popolo particolarmente desiderato, di questi ultimi tempi.
Ponti
Dove sono finiti i tanto conclamati ponti, quelli nel mediterraneo? E l’abolizione dei confini? Dove sono finite le prediche della chiesa progressista? Non valgono più adesso che ad essere accolti dovremmo essere noi? Bravissimi in tutto il mondo ad alzare barriere e alti muri; di botto, i confini contano eccome!
Politiche fallimentari
A guardare il mappamondo, l’Italia in particolare, ci si rende immediatamente conto che non è semplicemente causale che in un piccolo spazio del mondo ci sia una cosi alta concentrazione di contagio. La Grecia, ad esempio, non registra alcunché, la Spagna davvero poco, come la Francia e la Germania. Sarebbe bastato, come hanno fatto gli altri paesi, attuare i doverosi controlli all’inizio, prima che la situazione precipitasse. Manca attualmente questo tipo di sicurezza e i danni economici in pochi giorni ammontano a quasi trenta miliardi di euro.
Effetti delle politiche progressiste
E’ paradossale. Il caso italiano è emblematico. E’ un raro caso in cui i partiti di opposizione non hanno bisogno di far altro per vedere aumentare i propri consensi. Ci pensa la politica progressista che fa tutto da sé. Pensavano forse che per farsi perdonare dai cinesi bastavano quattro involtini primavera? Il discredito verso le azioni del governo italiano parte da più lontano, il disagio è decisamente più profondo. Per fermare gli sbarchi clandestini non servono più le richieste del centro destra: siamo considerati appestati, i barconi cambieranno rotta da soli.
A dispetto delle politiche del “volemose bene”, del “stiamo vicini vicini come sardine”, dei ponti papali fra popolazioni e del “bella ciao”, un solo pensiero accomuna tutti gli altri popoli verso di noi: non più pizza e mandolino, non più “a’ terra dò sole”, finito l’interesse per Colosseo e Torre di Pisa, ma semplicemente: schit!