Stop al fumo all’aperto
Così titolano oggi le principali testate giornalistiche. Premetto: non sono un fumatore. Se scrivo questo post è per indignazione verso i tentativi di creare norme stupide e inutili. La bozza di legge da emanare entro l’anno prevede che sarà vietato fumare all’aperto, nei tavolini esterni di bar e ristoranti, alle fermate dell’autobus, metro, treni, traghetti, e saranno eliminate persino le sale fumatori negli aeroporti.
Dove fumare?
Al contrario, mi chiedo dove sia rimasto possibile fumare. In azienda, negli uffici, nei locali già sussiste il divieto. In auto no, soprattutto se nell’abitacolo è presente un minore o anche nel caso in cui ci possa essere. In casa? Stesse problematiche. Forse è rimasto lecito sul balcone di casa propria?
Finalità
Mi domando quale sia la finalità, ovvero l’obiettivo prefissato dal legislatore. Motivi di salute? Contrasto all’inquinamento? Non capisco e mi indigno. Se la scelta del governo è tanto forte, tanto varrebbe VIETARE il commercio delle sigarette. Invece no, si tratta di uno dei monopoli di Stato e, in considerazione delle elevate entrate nelle casse pubbliche, il commercio resta e viene alimentato.
Ipocrisia
Il ministro della “salute” annuncia che saranno vietati anche gli spot. Sorge spontaneo un interrogativo: si è confrontato che le major del settore? Farà marcia indietro quando glielo imporranno? Se così sarà, l’ipocrisia (nella migliore delle ipotesi) è davvero fra quelle che infastidiscono, pessima mossa del governo. A pensar male (sono semplici chiacchiere da bar) si potrebbe persino ipotizzare che si “spinga” ad elargire mazzette per oliare la marcia indietro.
Libertà
Ho pensato che la libertà personale fosse una bandiera di questo governo. Mi sbaglio. Indirizzare verso una vita sana è una cosa, costringere è tutt’altra faccenda. Ripeto, non sono un fumatore, eppure se vado in un locale, che sia inverno o estate, prediligo il tavolo all’aperto, una di quelle cose che mi è rimasta nell’animo, in quest’era post covid. Vorrà dire che per solidarietà ai fumatori, non siederò NEPPURE nei tavoli all’aperto. Niente bar, niente ristoranti, se quel momento di relax (per me e per chi mi sta accanto) deve diventare una costrizione. Basta anche solo un accenno e passa la voglia.
L’argomento in ballo, si badi bene, non è “l’antifumo”, ma qualcosa di davvero più importante.
Rosario Galatioto
Anch’io non sono una fumatrice, però concordo con la tua analisi.