Ipocrisia governativa
C’è una certa ipocrisia governativa in questo periodo di manovre di bilancio: e’ un momento che lascia sempre perplessi. Un po’ di tempo fa rimasero celebri le invocate “lacrime e sangue”, bugie per finanziare altri magheggi europei. Oggi, il governo attuale si lancia in parodie fra le più brillanti del teatro popolare.
Commedie brillanti
La commedia popolare ha dei classici che si adattano ai tempi e circostanze. Un leit motiv, per esempio, e’ quello del padre della promessa sposa, squattrinato che, non potendo dare una particolare dote, la camuffa in altro modo. “Assieme alla mano di mia figlia do centomila euro!” “Davvero?”, risponde incredulo il padre dello sposo. “Certo!” Si lancia in spiegazioni il padre della sposa. “Mia figlia mangia meno di altre donne, quindi un risparmio in cibo; non pretende vestiti costosi, come certe mogli, si accontenta di poco, non vuole regali in gioielli.. in pratica garantisce un risparmio annuo rispetto ad un’altra qualunque donna di circa 20.000 euro l’anno, per cui 100.000 in cinque anni: ecco la dote!”
Aumento Iva
Allo stesso modo questo governo ci spaccia la manovra sull’IVA, per esempio. “Sarebbe dovuta aumentare al 25%, per cui evitarlo e’ un risparmio, un abbassamento delle tasse!”
Tassa sui giochi
L’ipocrisia che più mi lascia perplesso però, e’ la tassa sui giochi. Verrà applicata una tassa dell’1,8 per cento per esempio, sulle vincite inferiori a cinquecento euro. Per capirci, se con un gratta e vinci, comparisse una vincita di 20 euro, fino ad ora l’esercente pagava la vincita stampigliata sul coupon. Da ora in poi, non più. Nel medesimo caso, il tabaccaio restituirà la cifra netta di 19,64 euro, ovvero al netto della tassa.
L’ipocrisia governativa
Mi domando: se già lo stato devolve una percentuale “x” dell’incassato in vincite casuali, se ha bisogno di trattenere ulteriori soldi per motivi di bilancio, non potrebbe semplicemente variare quella percentuale a monte? In tal modo, quantomeno da un punto di vista psicologico, non intaccherebbe l’effimera gioia del vincitore!
Che tristezza: quando non sai come accanirti ulteriormente sui valori materiali, spunta pure la tassa psicologica!
“Una corda pazza” economica.