Chissà come chiameranno questo presente nel futuro. Nuovo illuminismo forse? Sta di fatto che il primo comandamento della società odierna (che si ritiene civile) sia declinare ogni cosa a partire da “IO”. Iocentrismo è la nuova religione umana.
La libertà
Da questo iocentrismo derivano tutti gli isterismi dell’uomo moderno. “Voglio” è il verbo da associare all’unico pronome che conta. “Io voglio”, pertanto, diviene la regola che giustifica ogni agire e detta l’agenda delle nuove conquiste di libertà. Se il pensiero umano arriva a concepire qualcosa, esso può e deve accadere; l’obbligo è assecondare ogni desiderio o pensata. “Io voglio” getta le basi della nuova morale.
Francia
Lo Stato francese, già secolo fa patria dell’illuminismo, mantiene la medesima linea iocentrista anche nel ventunesimo secolo e se ne fa un vanto. Mentre in Italia si polemizza sulle corrette procedure mediche di sicurezza per fornire la pillola abortiva, il Parlamento francese, ad inizio del mese vacanziero, con presenze in aula ridottissime, fa passare un emendamento, in materia di bioetica, che introduce “il disagio psicosociale” della donna come possibile grave pericolo per la stessa ai fini dell’aborto fino ad un attimo prima della nascita del bambino.
Concetto di vita
Il progresso della scienza ci spinge a stupirci se si scopre un batterio su Marte e lo si classifica “come vita”. Dall’altro lato, sul vecchio pianeta terra, si addormentano le coscienze fino a non ritenere “vita” quella del feto finanche ad un attimo prima di venire alla luce. Contraddittorio.
Io voglio
Lo slancio iocentrista, pertanto, sa guardare solo a sé, ogni desiderio proprio giustifica una nuova etica dell’agire. Se la donna non volesse più il bambino, fino ad un attimo prima della nascita, diventerebbe lecito che abortisca (in Francia); se chiunque che si alzi con la luna girata, e decidesse di “sentirsi” di altro sesso, può legittimamente variarlo, e ancor prima, persino chiedere di farsi identificare come “altro” rispetto alla biologia del proprio essere. E se non fosse certo di come si sente, allora, nell’attesa non diremmo mai che abbia un “disagio psicologico”, ma semplicemente e legittimamente che egli è un soggetto “query”. Diversamente, la donna che al momento della nascita cambi idea avrebbe un disagio psicosociale che, come migliore conseguenza, secondo lo stato francese, legittima l’uccisione del nascituro. Il sentire personale si trasforma in etico, non assecondarlo sarebbe delittuoso, sopprimere per questo diventa nobile causa.
Egoismo
“L’io voglio” si estende senza limiti. L’utero in affitto ne rappresenta uno dei tanti esempi. “Egoismo” non è altro che l’esasperazione dell’io che ammanta tutto il resto, uccide persino la meraviglia. Si tratta della negazione di ogni possibile forma di amore che prevede necessariamente un “tu” al di fuori di se’.
Con l’iocentrismo si finirà coll’affogare come Narciso.