Imbarazzi
Ci sono parecchi imbarazzi nella chiesa cattolica. C’è un popolo che segue. Al tempo stesso c’è un popolo smarrito che aspetta segnali. C’e’ un popolo a disagio per la progressiva secolarizzazione della chiesa cattolica che lascia sbigottiti i fedeli.
I fedeli
Fedeli è la parola che restituisce appieno la problematica. Per dogma di fede, il fedele cattolico segue il suo pastore, il Papa. Dall’altro lato, mancano i segnali da parte delle porpore e dei pulpiti sui temi etici. Lo stesso sollevare la perplessità cammina sul filo della blasfemia o tale rischia di apparire lo smarrimento provocato dai vertici della chiesa. Per quanto valga la regola d’oro del “fai ciò che ti dico e non guardare ciò che faccio”, testimonianza del fatto che siamo tutti quanti peccatori di fronte a Dio, ciascuno immeritevole di poter “scagliare la prima pietra”, sta di fatto che imbarazza e preoccupa l’atteggiamento di parecchi alti prelati ma soprattutto il silenzio di Papa Bergoglio, e ancor più le scelte. Imbarazzi per tutti.
Valore del perdono
Un buon padre gestisce con saggezza il gregge mescolando adeguatamente il freno punitivo all’uso della misericordia, perché quest’ultima discende da Dio. Il ladrone in croce riconosce il suo stato e riconosce la divinità che gli sta accanto e lo accoglie nonostante la propria condizione. Questo fatto testimonia al meglio quella possibilità sempre esistente per l’umano di ricevere l’infinito amore misericordioso. Essa però presuppone la partecipazione, l’unica condizione che deriva dall’esercizio del libero arbitrio. Posso sempre ottenere la Grazia divina a patto che io la desideri, la chieda; rimane l’unico aspetto volitivo richiesto all’uomo. Rimane, in ultimo, la possibilità nelle mani dell’uomo, di rifiutare, negare questo dono, in virtù di quell’altro dono che riguarda la libertà. Testimoni di questa modalità, siamo educati e chiamati a fare altrettanto nella vita, cercando di superare il limite del nostro freno egoistico.
Quel gruppetto imbarazzante
Ma cosa accade quando all’improvviso le modalità sono sovvertite? Quando gli stessi vertici, nominati e voluti dallo stesso Papa fanno tutt’altro? Sono anni che molte tristi vicende connesse ad alcuni prelati sono state portate alla conoscenza del Pontefice senza che nulla cambi nella gestione della chiesa. Maradiaga, Parra, e Ricca, triumvirato tutt’oggi al servizio di Bergoglio, sono oggettivamente coinvolti in scandali non di poco conto. Eppure permangono come pastori di questa chiesa senza alcun imbarazzo.
Ricca
Ricca, ad oggi prelato dello IOR, col potere di accedere a tutti gli atti e documenti e di assistere a tutte le riunioni della commissione cardinalizia di vigilanza e del consiglio della banca vaticana. Battista Ricca è noto per essere stato picchiato in Uruguay in un noto locale di incontro per omossessuali.
Mariadiaga
Oscar Rodriguez Mariadiaga è stato coinvolto in Honduras in un caso di corruzione. Seppur denunciato dalla vedova dell’ambasciatore di quel paese per una intermediazione fraudolenta in cui lo stesso fece scomparire senza giustificazioni ben 1,3 milioni di dollari, e nonostante Bergoglio abbia avuto in mano il dossier finale dell’inchiesta, Maradiaga che non ha fatto nulla per meritarsi il perdono, rimane candidamente al suo posto.
Pineda
Dimissioni accettate, invece, per quanto riguarda il suo braccio destro Pineda, coinvolto in parecchi scandali di natura sessuale (abusò di alcuni seminaristi), quasi come se il “perdono” potesse passare attraverso un “agnello sacrificale mediatico” da offrire per calmare le acque. Peṅa Parra, venezuelano, legato a Pineda e Maradiaga, era stato espulso dal seminario San Tommaso d’Aquino per altrettanti abusi su seminaristi, e grande sostenitore degli interessi delle lobby LGBT.
I silenzi di Bergoglio
Il Papa non si pronuncia, non interviene e ignora ciascuno dei dossier che giungono sul suo tavolo. Ai casi citati se ne aggiungono tanti altri (Mc Carrick, Ossa, Ezzati), eppure nessun intervento che possa avere significati illuminanti per i fedeli. Ai casi di corruzione o pedofilia, si aggiungono le distrazioni sui temi etici tradizionali. Interventi tiepidi su Lambert, nessun sostegno su famiglia, anziani, ed educazione dei giovani. Sembra che la difesa di ogni problematica sia lasciata nelle mani dei fedeli, dato che nessun prelato si senta chiamato alla parola.
Interventi papali
Il Papa e il suo clero intervengono ormai soltanto in veste di politici, come potrebbe farlo qualunque persona chiamata ad incarichi di natura secolare.
La chiesa, gestita come una qualunque società amministrata perde consensi anche di natura economica: non stupisca, quindi, il crollo delle destinazioni dell’otto per mille.
Eresie di casa nostra
Non mancano gli scivoloni di casa: un parroco lombardo ha di recente creato grave imbarazzo ad una fedele con la tesi secondo la quale l’ostia durante la consacrazione NON diventa, a tutti gli effetti, Corpo di Cristo: a sostegno del suo dire, ha invitato ad un’analisi molecolare che dimostri quanto asserito.
Non mancano gli imbarazzi, è vero. La chiesa siamo anche noi, ciascuno di noi, carichi, se occorre, delle attuali fatiche dei pastori.