Il senso della colpa da addossare alle persone è una strategia efficace adottata dal potere per mascherare le proprie inefficienze. È finito il tempo in cui la politica poteva risultare incapace. Adesso, semmai, se le cose non vanno come dovrebbero, è sempre colpa del cittadino indisciplinato.
Colpe green
Il mondo e’ inquinato. Colpa dei governi? No, dei cittadini del mondo che sporcano. Ora, passi che qualcuno debba avere maggior senso civico, ma inquinamento globale, surriscaldamento della terra, buco dell’ozono e quant’altro dipendono dalle scelte a livello macro. Le regole sono pur sempre gestite nei piani alti. Fino a poco tempo fa, il mercato continuava a spingere verso le soluzioni inquinanti con tanto di assenso dei governi.
Colpa pandemia
Se è in corso una situazione pandemica da COVID, di chi e’ la colpa? Del cittadino ovviamente, dato che esce, pretende la movida, la vita sociale, i centri commerciali e le feste in famiglia. Tutti desideri disgraziati. Lo aveva ben sintetizzato in uno slogan la “sinistra” Cirinna’ (“Dio, patria, famiglia, che vita de merda”). Cosa c’entrerebbe che il piano pandemico dell’Italia non era aggiornato, che la situazione sanitaria non fosse già tragica di suo? Non tiriamo in ballo i piani alti, per carità, la colpa è del cittadino che non fa attenzione. Dovrebbe smettere di essere incauto e ammalarsi.
Abitudine psicologica
Ci hanno già abituati, ci sentiamo in colpa se non rispettiamo il coprifuoco o se volessimo passare le feste con i familiari. Ricordiamocelo, loro “permettono”, noi eseguiamo. Ci sentiamo in colpa se il nostro Stato va male, se il deficit è alto. Il governo no, nessuna colpa; anzi esso è magnanimo concedendo qualche elemosina o uno slittamento delle tasse.
Non andrà tutto bene
Basta con gli slogan globali. Non poteva andare peggio di così. Non ci rialzeremo con le pacche sulle spalle o con i rimbrotti europei. Basta colpevolizzazioni per danni che non abbiamo causato. Siamo persone, ciascuno col proprio carico di dolore, sofferenza e sacrificio. Ci teniamo dentro le nostre pene, piangiamo i nostri defunti, cerchiamo di sfangarla in ogni caso. Noi gente comune non siamo ministri con la pagella artefatta, ne siamo al vertice di organizzazioni pronti ad insabbiare ogni nostra malefatta. Basta pertanto.
Che sia semplicemente un risveglio delle nostre singole coscienze.