Si avvicina Pasqua, siamo nella Settimana Santa. A Bruxelles ciò non importa: di là si venera il dio euro, quello creato da loro stessi per soggiogare il cittadino europeo anziché esserne strumento a favore.
Euro
Stiamo ancora oggi a chiederci cosa sia l’euro ed ogni giorno vedo spuntare nelle nostre menti nuove ed insolite definizioni. Non più la moneta adottata dagli stati membri dell’UE; essa è diventata qualcosa che travalica la sua funzione. Essa è venerata a Bruxelles dove è diventato un dio cui sottoporre continui sacrifici. Li abbiamo sempre fatti, in nome della sua forza e della stabilità. Oggi, si vorrebbe che tornasse alla sua normale e unica funzione di mezzo di pagamento, ovvero che coprisse le necessità impellenti garantita dalle nostre future produzioni.
MES e BEI
Nonostante l’urgenza, a Bruxelles si discute solo attorno a questi due temi: il primo, il cosiddetto fondo salva stati che ci ripresterebbe i nostri stessi soldi (sarebbe come depositare i propri averi in banca e nel momento in cui se ne ha bisogno la banca non li dà; anzi reclama interessi). L’altro, è la banca degli investimenti, come se fossimo, in questo momento, nella fase di compierli, anziché salvarci.
BCE
L’unica affannosa richiesta che gli stati del Mediterraneo fanno, riguarda la BCE, la Banca Centrale Europea che potrebbe emettere nuova liquidità. Come è noto, maggiore liquidità significherebbe rischio inflazione, ma … siamo in un periodo di lunga deflazione! Nonostante queste evidenti considerazioni, Lagarde, a trazione solo tedesca, ritiene che ognuno debba fare affidamento sulle sole proprie forze. Tradotto in parole povere significa: “Se volete soldi, troveremo la maniera di prestarveli. Nessuno regala a nessuno.”
Antefatti
Ad onor del vero, queste regole, i nostri precedenti governi le hanno avvallate. Lo strapotere concesso alla Germania e ai paesi del Nord Europa in ambito UE non è sorto soltanto ora. I negoziati e i trattati che ci pongono in una siffatta situazione decorrono da svariati anni. Dai tempi di Prodi e transitando attraverso altri politici ben noti, abbiamo voluto tante delle cose che riemergono più chiaramente adesso. Peccato fossero sempre camuffate dal “bene” derivante dal fare le cose assieme: viaggiare liberamente, scambiare le merci, creare economie solidali, ecc. Su quest’ultimo punto ci sarebbe tantissimo da ridire: abbiamo tante volte sacrificato le nostre produzioni per le “quote” stabilite dentro l’UE, dalle arance, al grano e al latte.
…e conseguenze
Oggi ci ritroviamo di fronte ad un’economia “sbilanciata”: minori produzioni di beni essenziali e strategici in questi tempi difficili nella logica che fosse “più giusto” scambiare anziché incaponirsi a produrre ciò che si vuole. Stranamente, l’economia solidale è cessata di botto, a prescindere di ciò che dicessero certe aree politiche che già facevano “solidarietà” tramite le nostre forze e sul nostro solo territorio. Il MES, sarebbe soltanto un mutuo che ricadrebbe pesantemente sulle future generazioni e che vincolerebbe ogni bilancio no da qui a molto anni a venire.
Risultati del dio euro
Dalle statistiche è noto che ogni italiano ha perso a partire dal 2001, anno di introduzione dell’euro, un potere d’acquisto pari a € 75.000; al contempo, ogni cittadino tedesco ha visto accrescere il suo di ben € 25.000.
La lezione del passato
La storia italiana parla chiaro: i nostri titoli di stato sono sempre stati coperti e hanno permesso lo sviluppo economico del nostro paese. In assenza di soluzioni esterne, sarebbe evidente che il nostro stato è in grado di emettere e farsi coprire quanto è necessità direttamente da noi italiani. In barba all’esterofilia, è il momento di tornare ad economie patriottiche sia per la produzione che dal lato degli acquisti.
Soros e Boldrini
Non appare strano che in periodi di un grave sconvolgimento planetario, la fondazione di Soros pensi in questi giorni a fare conferenze riguardo alla disintegrazione finale della famiglia grazie al coronavirus? La preoccupazione principale di Boldrini & co., invece, non riesce ad andare oltre l’asterisco al posto della “o” maschile nelle desinenze dell’autocertificazione per plaudire alle preoccupazioni “femministe”. Ovvero alla gente che muore stanno raccontando ancora la storiella di un presunto maschilismo, come se importasse a qualcuno in questo momento.
Ricetta
Emissione di titoli di stato italiani, maggiori e diversificate produzioni interne e intensificazione di consumi di prodotti nostrani: questa è la ricetta.
La venerazione della moneta forte e tutti gli altri vaneggiamenti lasciamoli perdere.