Governance indica l’insieme dei principi, regole e procedure che riguardano la gestione e il governo di una società, pubblica o privata, ovvero di un’istituzione, o, come nel caso che riguarda questo periodo pandemico, la gestione e il governo di un fenomeno collettivo.
Lo stato attuale
È quello che occorrerebbe oggi, una guida fuori dai ruoli, dalla politica, o dalle specifiche competenze. Qualcuno che tolga d’impiccio la società. Il problema pratico è che questo qualcuno non si intravede all’orizzonte e gli attuali vertici (generalmente inteso) piuttosto che apparire sicuri del loro agire, brancolano letteralmente del buio. Non sono esperti, ma neppure mezzi esperti, ma neppure briciole di ciò di cui la collettività ha bisogno.
Breve analisi
Il nostro Presidente del Consiglio Conte non ha mai intravisto per tempo la realtà delle cose, nessun intuito riguardo alla grandezza del fenomeno contro cui s’impattava. Cominciò inizialmente a chiedere all’UE 3 miliardi garantendo che sarebbero bastati; passò a 7, poi a 25. Poi si è trovato a chiederne ulteriori 25. Ma ancora non ha inquadrato di fatto la situazione. Alla stessa maniera il Presidente della Banca Centrale Europea Lagarde, il vertice di ogni circolazione di denaro in Europa. Preoccupa proprio questo. Nessuno di loro ha la capacità di guardare i fatti nella loro cruda verità. Eppure sono i vertici, dovrebbero essere le guide, gli esperti; insomma dovrebbero essere dotati di quell’intuito e conoscenza per fronteggiare efficacemente la situazione. Invece no.
Interventi
L’ex presidente della BCE Mario Draghi ha rivelato al mondo ciò che sembra ovvio: nessun limite al debito pubblico. La domanda che ci poniamo è: se questo lo capiscono pure quelli che imparano ancora l’abc della macro economia, perché non lo capiva miss Lagarde? Che ci sta a fare allora?
Precisazioni
Una precisazione per i non addetti: la prima pagina di ogni manuale di macro economia (sottolineo: la prima pagina; se allo studente è venuto sonno, magari la prima è riuscita a leggerla) spiega che a differenza di aziende e famiglie, uno stato può spendere più di quanto introita in tasse. La propria Banca centrale, infatti, potrebbe stampare moneta a piacimento (anche se ciò genera inflazione). Purtroppo, una cosa grande a cui ogni stato membro dell’UE ha rinunciato, è il potere di emettere denaro, compito delegato alla sola BCE.
L’UE oggi
I fallimenti delle politiche unitarie sono sotto gli occhi di tutti. Nessun coordinamento nel fronteggiare un problema comune: allora a cosa serve l’UE? Limita le azioni dei singoli stati, chiede versamenti onerosi, mantiene una struttura costosa che non agisce al momento necessario. Se abbiamo delegato diversi poteri ad una sovrastruttura che non apporta alcun vantaggio ma solo svantaggi, se questo orrido apparato non è fondato sulle basi minime della solidarietà, a cosa serve?
Ci siamo auto creati un feudatario esigente; ci sottomettiamo ai loro vassalli italiani e per la sopravvivenza di fronte ai rischi, ciascuno si salvi da solo.
Rosario Galatioto