Femminismo intermittente
Il caso dell’assassinio di Hevrin Khalaf fa riflettere, fa pensare ad un caso di femminismo intermittente. Abbiamo assistito a numerosi interventi e prese di posizione da parte dei movimenti femministi. Molte piazze, molti media interessati, tutti presenti a cavalcare l’onda. Si discute tanto della violenza di genere, rivolta soprattutto al mondo femminile.
Movimenti Lgbt
Si cerca tanto di esaltare la figura della donna, di difenderne la sua libertà e la sua sessualità. Tante manifestazioni di folklore, molte ostentazioni, ma in realtà poco contenuto.
Metoo
E’ un movimento femminista contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne. esso si è diffuso in modo virale per denunciare in modo particolare la violenza sulle donne sul posto di lavoro.
Hevrin Khalaf
Era un’attivista curda. E’ stata una donna che si è battuta per i diritti delle donne. Di lei, i video che sono girati in rete, mostrano ciò che resta: un corpo sfigurato e impolverato e la sua auto crivellata di proiettili. Questa donna è stata assassinata in Siria in un’imboscata con altre otto persone. I killer, probabilmente integralisti islamici legati alla Turchia. Questa donna, attivista del Future Syria party, sarebbe stata prima violentata e poi lapidata. Ultime lapidarie precisazioni: gli stessi miliziani hanno filmato la violenza e il massacro e li hanno diffusi in rete. Alla fine del video un uomo le si avvicina ed esclama: «Questo è il cadavere dei maiali».
Considerazioni
Quanto sopra riportato è cronaca. La domanda che mi pongo è dove sono le femministe molto presenti nelle piazze, dove sono i portabandiera del movimento LGBT? Cirinnà, Boldrini & Co, sempre pronti a ballare sulle note di “O bella ciao” in ogni occasione possibile per rivendicare, dove sono state adesso? Nessuna notizia. Le donne del Metoo, molte attrici e starlette dello spettacolo, tanto presenti nelle aule dei tribunali a rivendicare, dove sono per rivendicare le lotte reali di una donna che ha dato la vita per i diritti delle donne? Guardate pure in rete, l’ho già fatto anch’io, non è presente alcuna forma di solidarietà.
I diritti delle donne
Le donne, le vere donne e non quelle che “giocano il ruolo di donne”, in realtà andrebbe il rispetto quotidiano. Un rispetto fatto di attenzione su ogni luogo di lavoro, non solo quello del mondo dello spettacolo; un rispetto da parte delle istituzioni che garantisca la piena realizzazione come donne, come mogli e come madri. Un rispetto in ogni strada del mondo, e non solo sul red carpet per poche di loro, un rispetto che non faccia mai pensare o dire: «Questo è il cadavere dei maiali». Perché questo rischiano di essere non solo nei casi come quello di Hevrin Khalaf, ma in tutti i casi in cui la considerazione è solo quella del corpo o di incubatrice come nei casi di utero in affitto.
Nulla altro da aggiungere.