“[..] Extraterrestre portami via, voglio una stella che sia tutta mia. Extraterrestre vienimi a pigliare, voglio un pianeta su cui ricominciare![..]” (Eugenio Finardi).
Secondo gli emendamenti ultimi al DDL Zan, “per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.”
Per una volta, voglio assecondare questa follia. Se così deve essere, consideratemi extraterrestre, da ora in avanti la percezione di me stesso rifiuta l’appartenenza ad un genere umano che si dia tanto da fare per sovvertire la mia stessa natura. Extraterrestre per me va bene, indipendentemente dal fatto che io abbia concluso il mio trasferimento fuori del pianeta terra.
Appartenenza
Tanti discorsi sull’appartenenza. Abbandoniamoli, anche quelli di cittadinanza, tanto non servono. Quasi quasi farli valere diventa svantaggio. Credenze religiose? Per la propria preservazione, meglio non manifestarne, neppure pensieri. Si finisce sgozzati.
Senso di colpa
In realtà, se per un attimo torno a sentirmi italiano, avverto un fortissimo senso di colpa irrimediabile. Verso chi? Verso le persone decapitate e uccise in Francia. Io mi sento in colpa verso loro, perché il mio stato, mosso da PDiozia, accoglie, accoglie e non controlla. Anzi si, controlla e multa l’uomo semplice perché non indossa la mascherina all’aperto, anche se sta attento, si muove a distanza da ciascun altro, e paga di tasca propria ogni male di questo paese. Chi arriva, viene accolto, accudito, messo in quarantena e poi, seppur senza validi documenti, è lasciato libero. Che importa chi sia? Che importa dove vada! Secondo le teorie di Mons. Paglia, viva gli apolidi, viva i movimenti liberi sul tutto il pianeta.
Sicurezza pubblica
Cosa importa della sicurezza pubblica di chi si sposta. L’importante, oggi, è il Covid, solo quello. Qualsivoglia altra strage fatta in maniera tradizionale, con coltelli e machete, quello, lasciamolo libero di farlo.
IO
Io mi sento in colpa perché il mio paese ha permesso tutto questo, perché il Presidente del Consiglio lo ha permesso, perché il Ministro dell’Interno del mio paese ha lasciato che queste fatalità accadessero, lasciando transitare dal territorio che dovrebbe essere controllato. Si è fatto tutto? Credo di no, ed è per questo che mi sento in colpa. Come cittadino italiano.
Scuse
Non sento parlare di scuse, neppure di dimissioni per aver gestito in maniera inappropriata il fenomeno di cui si lamentano metà degli italiani.
Pertanto, per quanto mi riguarda consideratemi extraterrestre. Preferisco non accomunarmi con queste persone.