Essere Europeisti, un concetto fortemente tornato di moda e posto “artatamente” (avverbio che odio) in contrapposizione a “sovranisti”. Ma è davvero così?
Il valore delle parole
Proclamarsi “europeisti”, oggi, è un must. Manifestare perplessità su questo argomento equivale quasi a bestemmiare. Si rischia di essere tacciati per “sovranisti” quasi quest’ultima fosse una cosa estremamente deplorevole. I media, inoltre, fanno il loro gioco a nascondere la profondità dei significati, trasformando in maniera diffusa un’idea assolutamente distorta. Sovranista, se mai servisse specificarlo, attiene all’idea che in un Paese democratico “il popolo è sovrano”, il più alto concetto di democrazia iscritto nelle costituzioni di tutti gli Stati democratici. Sottolineare la sovranità del popolo su un territorio è in realtà un forte concetto patriottico che lega la gente alla terra in cui vive e ne esalta storia e tradizioni. È rispetto per la cultura e per coloro che attraverso il sacrificio della vita, hanno generato lo Stato in cui si vive. Se fosse un concetto tanto becero, perché non è stato mai cancellato dalle costituzioni?
UE
Il concetto di “sovranismo”, a mio avviso, non si pone in contrasto con quello di Unione Europea, organismo sovranazionale che nella sua origine si proponeva di creare questa fitta rete di solidarietà fra i popoli di una macro area. Ci hanno fatto “sognare” un’idea che poi si è rivelata tutt’altro. Per l’unione economica esisteva già la CEE; con l’unione monetaria e le libertà di movimento di merci e persone sembrava doversi realizzare qualcosa di simile agli Stati Uniti d’America. Invece, la demarcazione l’hanno lasciata in piedi gli stessi realizzatori dell’UE. Una vera unione avrebbe significato stessi salari, stessi stipendi da una punta all’altro del territorio europeo, stessi costi dei prodotti.
Liberali
Molti politici in questi giorni si sono dichiarati aderenti ai “principi liberali d’Europa”. Ma siamo certi che sappiano cosa significhi? Significherebbe sostenere “AMPIE LIBERTA’ INDIVIDUALI e un governo costituzionalmente limitato e democraticamente responsabile”, che starebbe a dire basso interventismo in economia e intervento solo per alleviare povertà e problemi sociali. Ora, i tanto autoproclamati liberali d’Europa, in realtà, hanno ridotto quasi a zero le libertà individuali e ucciso l’economia privata.
Economia reale
La possibilità di un governo Draghi ha avuto l’immediato richiamo all’abbassamento dello spread. Un messaggio subliminale già utilizzato in passato nella maniera opposta. l’Italexit è sempre stato presentato come il male assoluto. In realtà, uscire dall’area euro potrebbe avere tante controindicazioni nel mondo finanziario ma non potrebbe mai uccidere l’economia reale. In parole povere, nel mercato reale interno, le produzioni e scambi in cui l’Italia eccelle, avverrebbero comunque (non si muore certo di fame), lasciando il Paese “dipendente” solamente dalle materie prime che non possiede direttamente (petrolio, gas). Cosa accade quando un debitore non ha più soldi per pagare? Semplice: non paga e il rapporto con il creditore si “azzera”.
Datemi una ragione
Viviamo come se questa spada di Damocle fosse ineluttabile. L’appartenenza dovrebbe farci vivere tutti quanti meglio. Datemi una buona ragione per essere europeisti rispetto ad un organismo che ci ha resi tutti quanti più poveri e ci tiene sotto continuo scacco economico. Datemi una ragione, giacché persino le libere scelte politiche sono pre indirizzate e pertanto farlocche, pena la riduzione a zero di un popolo e del suo territorio. Datemela davvero perché io questa ragione non la trovo.