C’è chi ha definito il green pass un “passaporto di libertà”. Non ci si rende conto ma sembra quasi che ciascuna persona, prima di agire, si domandi se ciò che stia per fare sia lecito. Soccorrere qualcuno? Ma ce l’ha il green pass? Chiedete alla politica, magari è necessario un empathy pass.
Il fatto
Proprio ieri, il fatto è accaduto a una nostra amica. Si reca al supermercato con la mamma, la quale, subito dopo aver finito di fare la spesa, si sente male. “Meglio fermarsi al bar adiacente”, pensa la figlia. Magari con un bicchiere d’acqua e qualcosa di zuccherato si rianima un attimo. Mentre la figlia chiede al bancone, la mamma si siede. I zelanti gestori intervengono immediatamente, chiedono il green pass e giacche’ ne risultano sprovvisti, le due donne vengono invitate a uscire di tutta fretta.
L’affaire COVID
“L’affare COVID” ormai prende ogni spazio. Dalla politica ai media, ogni riferimento riguarda il virus, i vaccini, i green pass e coloro che ne sono sprovvisti. Il condizionamento sulla gente è molto forte al punto tale da spingere a comportamenti simili a quelli sopra descritti. Non è la gente a essere “cattiva”, piuttosto si tratta dell’approccio mediatico a essere volutamente sbagliato. Per esempio, giusto ieri l’ANSA batteva questo titolo: “COVID, sette morti in E-R, anche 45enne non vaccinato.” Seppure la maggioranza dei decessi riguardi i vaccinati, l’enfasi ingannevole, ovvero i riflettori sono puntati sul decesso dell’unico non vaccinato. Ancora oggi, l’ANSA: “No vax morta nel bresciano. [..] Era mamma di due bimbi piccoli..”. E poi anche: “Maxi blitz contro i no vax”, ecc. ecc. Solo in fondo alla notizia viene fuori che erano otto persone.
CEI
L’organismo dei vescovi non è da meno. La notizia di oggi (ANSA) è: “CEI a vescovi: far vaccinare gli operatori delle parrocchie”. La preoccupazione martellante è quella, vaccino e green pass. Nessun dolore, niente particolare preoccupazione per il fatto che in Nigeria, in solo duecento giorni del 2021 sono stati uccisi ben 3462 cristiani.
Empathy pass
Fate attenzione, i vostri pensieri sono diventati proprietà governativa: se qualcosa del genere dovesse preoccuparvi, prima di farlo, chiedete, verificate se possono autorizzarvi a provare ancora qualcosa per qualcun altro, munitevi di specifica autorizzazione, magari un empathy pass.