Discorso sull’ascensione
Mi capita per caso di leggere il discorso pronunciato da Benito Mussolini presso la Camera dei Deputati il 26 maggio 1927, ovvero novantatré anni fa, ricordato come “Discorso sull’ascensione”. Piuttosto che gridare inutilmente “al lupo al lupo” (come accade in questi ultimi tempi quando si pronuncia la parola “fascismo” o il nome “Mussolini”), preferisco trarre le indicazioni positive a prescindere da chi provengano. Ne propongo, di seguito, alcuni elementi interessanti.
Salute del popolo italiano
“[..] In uno Stato bene ordinato la cura della salute fisica del popolo deve essere al primo posto. […] Cosa ha fatto la Direzione generale di Sanità? [..] Si è prima di tutto intensificata la difesa sanitaria alle frontiere marittime e terresti della nazione. [..] Ci siamo occupati della professione sanitaria, dell’assistenza sanitaria, dell’igiene scolastica [..].”
La frustata demografica
“[..]…Tassa sui celibi, a cui potrebbe seguire la tassa sui matrimoni infecondi. Qualche inintelligente dice: «Siamo in troppi.» Gli intelligenti rispondono: «Siamo in pochi.» Tutte le nazioni e tutti gli imperi hanno sentito il morso della decadenza, quando hanno visto diminuire il numero delle loro nascite. [..] Se si diminuisce, signori, non si fa l’impero, si diventa una colonia! [..]”
La Polizia
“È tempo di dire che la Polizia va, non soltanto rispettata, ma onorata, Signori: è tempo di dire che l’uomo, prima di sentire il bisogno della cultura, ha sentito il bisogno dell’ordine. [..]”
Mafia
“È tempo che vi riveli la mafia. Ma prima di tutto, io voglio spogliare quest’associazione brigantesca da tutta quella specie di fascino di poesia, che non merita minimamente. Non si parli di nobiltà e di cavalleria della mafia, se non si vuole veramente insultare tutta la Sicilia! [..]”
Considerazioni
Se da una parte è vero che ogni discorso debba essere correttamente contestualizzato, dall’altro è altrettanto vero che alcuni fondamenti “non subiscono l’ingiuria del tempo”. Cosa significa nel concreto? Significa che personalmente deploro il fatto che l’attuale ministro dell’Interno consenta sbarchi indiscriminati di clandestini positivi al covid; deploro il fatto che l’asset attuale abbia mortificato i nostri eroi della professione sanitaria; mi angustia vedere che in altri paesi d’Europa siano tutelate e sospinte le nascite (il tasso di natalità italiano è fra i più bassi d’Europa), mentre da noi si cerca in tutti i modi di far diventare un fenomeno di moda essere “chidfree”, si protesta per intensificare la pubblicità “pro-choice” per diffondere il verbo dell’aborto e si ostacolino le manifestazioni “pro-vita”; mi scandalizzano coloro che vedono nelle forze dell’ordine soltanto un elemento di oppressione e mostri questo strumento di garanzia democratica come zimbello e catalizzatore di insulti gratuiti; è deprimente vedere che nel nostro Stato, gli organi di giustizia siano stati percorsi da un elevato tasso di corruzione: ritengo inaccettabile le considerazioni alla Palamara secondo cui “era un sistema noto a tutti e diffuso”.
Corruzione dell’animo
La corruzione parte da dentro sé stessi e si manifesta nelle singole piccole cose. Identità, famiglia, patria, credo religioso, ordine morale, rimangono riferimenti: L’Idiozia Unica, al contrario, ci presenta modelli di vita che prevedano il suicidio dell’identità, che contrappongano faziosamente procreazione e successo e annullino il senso di appartenenza ad una famiglia e ad un territorio.
Non so se ho la verità in tasca, ma certamente preferisco ascendere piuttosto che aderire a falsi miti deliranti. Allora facciamolo ancora un discorso sull’ascensione.