Quello che sta accadendo non è più democrazia nella sua accezione positiva. Le cose che accadono sono dittature velate da finte democrazie di parvenza. Le cose che accadono sono democratismi italiani, nel suo significato peggiore.
Il gioco
Il gioco è quello solito di un certo tipo di potere. Inutile dargli per forza un nome. Sta di fatto che il pensiero unico ha diverse modalità per presentarsi, anzi nascondersi ma far valere la sua linea. In Italia, è un gioco che dura ormai a lungo. Le leve del potere fanno passare le loro idee, accusano gli altri, li mandano al rogo, comandano nelle democrazie senza averne l’autorità delegata dal popolo; intravedono emergenze in ogni caso, e in nome di esse prolungano la loro azione che diventa duratura se non eterna.
Paradosso italiano
L’ex Ministro dell’Interno Salvini andrà a processo il 4 luglio prossimo per avere applicato una norma di questo Stato. L’ANPI che sfila contro la norma non scandalizza nessuno; la FIGC che annunzia la ripresa di allenamenti nonostante il parere contrario dell’ultimo DPCM non preoccupa.
Tassazione
Tante voci autorevoli suggeriscono che quest’emergenza, ormai anche economica, potrebbe trovare un minimo di appiglio nelle erogazioni a fondo perduto e nell’azzeramento delle tasse di quest’anno. Oltre alle voci autorevoli lo suggerirebbe il buon senso. Molte piccole attività produttive stanno infatti cercando di ottenere prestiti per pagare tasse e contributi. Se da un lato pare che manchino le quantità fisiche di denaro da erogare, è anche vero che fare “pari e patta”, permetterebbe di ridurre la necessità di circolazione di parte di questo denaro.
Pressione fiscale
D’altronde, non fa scandalo il fatto che la pressione fiscale italianasi aggiri intorno al 65/70% del lordo. Ci si lamenta dell’evasione in confronto agli altri paesi, ma pare che il sistema dei democratismi italiani, preveda che i “furbi” se la cavano facendo un po’ di nero, e la norma esiste sempre e solo per i fessi, ovvero per coloro che credono ancora e davvero nell’etica della legge.
Congiunti
L’esempio del permesso della visita ai congiunti, non meglio identificabili è l’esempio semplice per capire come nel nostro paese si governa a braccio, lasciando forze dell’ordine e cittadini a contrapporsi nella melma delle ingarbugliate norme.
I governi
E’ ben noto che i governi italiani si susseguono ormai da anni senza che essi rispecchino il mandato parlamentare che sarebbe del popolo. L’omino posto in questo periodo a capo del governo resta pur sempre la figura da utilizzare per i lavori sporchi (Monti, Letta, Gentiloni ne erano già chiari esempi), spremere e poi buttar via quando l’ira del popolo arriva ad un certo limite.
Uomini chiave
Il Conte del nostro Governo non fa altro che eseguire gli ordini del potere grigio con Gentiloni da Bruxelles che gli fa da sponda. Lui ci mette la faccia, gli è stato ordinato di fare così, avanti per mesi con i Decreti del Presidente del Consiglio, come se fosse normale legiferare; il Parlamento esautorato in modo spudorato, con la finta noncuranza del garante della Costituzione, il nostro Presidente della Repubblica. La CEI si è ribellata, il governo NON può entrare nel merito della fede religiosa. Ma per ristabilire l’ordine c’è il quarto uomo chiave: Papa Bergoglio. Nonostante la chiara violazione del Concordato, per il Papa occorre volare bassi, non contrapporsi al governo cattodem.
Il piccolo duce
Un paio di domande me la voglio porre ad alta voce. Quale è il prezzo di questi uomini? Come si sente in cuor suo Conte, sapendo che quando gli italiani gli romperanno il “giocattolo governo” che tiene in mano, egli sarà buttato via dai padroni che sta servendo?
La prima regola dei democratismi italiani prevede questo, d’altronde: il pensiero unico usa la loro faccia, poi li butta via. I più fortunati, al più, verranno riciclati per far altro danno altrove.