Da batteria
Il nostro senso umano si affievolisce sempre di più e ciò è decisamente preoccupante. Che umanità? Che direzione in questo primo ventennio del terzo millennio? Stiamo diventando macchinari in batteria?
In molte grandi città del pianeta si è affrontata la problematica degli spazi e del costo degli alloggi, inventando un nuovo sistema. Le abitazioni alveare: alloggi grandi non oltre i 2 metri quadrati e mezzo (2,4 per l’esattezza) con un’altezza di centoventi centimetri. Tradotto in cubatura, si tratta di uno spazio abitativo di 2,88 metri cubi. Uno spazio ridottissimo in cui si entra già chini, ci si stende sul giaciglio (chiamarlo letto mi pare troppo), si poggiano le scarpe su un apposito ripiano e non si può avere troppe cose con sé, mancherebbe lo spazio. Questi mini alloggi (mini?), al prezzo di circa 250 euro mensili, prevedono l’anticipo di una mensilità come cauzione, e la presentazione di una busta paga con redditi almeno superiori a 450 euro. Divieto per over sessanta, farebbero troppo rumore, divieto di intimità sessuali, si vede e anch’esso disturba.
Finalità
La finalità è quella di garantire alloggi per i giovani che cercano occupazione nelle grandi città e non vogliono (direi piuttosto non possono) spendere grandi cifre.
L’idea
Un’idea copiata dal popolo nipponico che da tempo combatte il sovraffollamento dei grandi centri urbani. Da quelle parti si erano già realizzate le stanze/loculo: per riposare dallo stress da lavoro, quando non si hanno neppure più le forze di tornare a casa, allora si può affittare un loculo in cui infilarsi per dormire.
Significato di lavoro
Sembra che il lavoro, elemento importante nella realizzazione di una persona, abbia assorbito tutto, ma proprio tutto. L’eccesso ovviamente, al posto di restituire dignità, finisce col toglierla del tutto. Un sistema socio economico che possa permettere tutto questo, è un sistema sbagliato.
In Italia
Le norme italiane sulla salubrità nei luoghi di lavoro prevedono anche l’indicazione degli spazi minimi per ciascun operatore. La concessione dell’abitabilità delle case seguono regole che garantiscano certe funzionalità minime, acqua, luce, servizi igienici e scarichi, e altezze minime funzionali. L’abitazione è quel luogo che garantisca quel senso di protezione/sicurezza e privacy di ciascun individuo. La casa non è solamente il luogo materiale, ma permette quelle condizioni da cui deriva la stabilità psichica del soggetto, il nido, il significato di integrità. La casa fornisce anche una base coerente alla storia delle esistenze che vi coabitano. Destrutturare questi concetti, pertanto, appare come la riduzione dell’umano a “elemento della produzione”.
Disumanità
Questa forma di disumanità parte da molto più indietro. Non meraviglia, oggi, questo declino se si pensa che si è permesso che questa forma fosse già applicata agli animali, concepiti non come esseri viventi, ma come produttori di qualcosa che serve. Galline, mucche, o altri animali ammassati in condizioni di vita impossibili, dove conta il risparmio dello spazio e la produzione intensiva di prodotti alimentari per l’uomo.
Selezione aberrante
Pulcini selezionati e mandati direttamente alla triturazione (neanche fossero fogli di carta) se sono maschi (non produrranno uova) o se sono deboli o con qualche iniziale malformazione.
Che umanità
Cosa può venir fuori da queste premesse? Ad occhio, direi nulla di minimamente accettabile. Ciò che permettiamo insensatamente (più che altro insensibilmente) su altre forme viventi, pian piano viene applicato sugli esseri umani.
Disabilità
Abbiamo ridotto l’uomo ad elemento da batteria: serve al sistema, serve a massimizzare le produzioni, quello è il suo scopo; tutto il resto va progressivamente e silenziosamente annullato. Viviamo la “spremitura” da parte di una società fatta di uomini che non è più per gli uomini, ma si preoccupa di alimentare la mostruosità che ha creato sopra di sé. In questo strano mondo, temo a breve anche l’attacco alle disabilità. Coloro che sono meno funzionali seguiranno la sorte dei pulcini?
Il punto è: Chi è più diabolico? Colui che crea detti sistemi, o chi li asseconda? Non c’è prezzo per la dignità; coscienza e rispetto, il pane quotidiano.