Convincere costringere: due verbi molto in uso nei media riguardo ai messaggi che provengono dal Governo. Il mantra che da mesi sentiamo ripetere è che si vuole “convincere” la popolazione a vaccinarsi. Eppure, le azioni e le norme vanno nella direzione del “costringere”.
Green pass
Ad agosto si impone un passaporto per accedere in determinati ambiti. La cosa già divide la popolazione in due parti e mette in atto la prima grande discriminazione. L’intento dichiarato sarebbe “convincere” la gente a vaccinarsi. Però un opera di convincimento presupporrebbe informazione trasparente e libera scelta, mai costrizione. Impedire l’accesso a determinati luoghi ha il sapore dell’apartheid. (Apartheid italiano). Il nuovo super green pass che impone il lasciapassare per andare al lavoro equivale inequivocabilmente a costringere.
Un governo per il popolo?
Sorrido, non mi rimane altro da fare a sentire i cosiddetti rappresentanti del popolo, tra Parlamento e Governo, che dichiarano di agire per il bene della popolazione. Davvero esilarante sentire affermare di essere dalla parte del popolo, quando il popolo può vivere solo lavorando. Imporre un costo ulteriore di almeno 180 euro al mese per tamponi non è politica di abbassamento dei costi della vita del lavoratore. È costrizione al vaccino.
Salute e sicurezza
Ma la sicurezza pubblica dipende davvero da vaccino o tampone? Frenare la trasmissione di un virus passa attraverso questi atti? Solo pochi mesi fa si parlava di distanziamento, norme di igiene adottati costantemente, mascherine, rotazione negli orari di lavoro, smart working. Eppure, un Ministro si pone di traverso al lavoro da casa, alcuna concessione alla rotazione nei luoghi di lavoro, e nessun’altra soluzione che contemporaneamente RISPETTI le scelte delle persone e contenga il fenomeno pandemico. La costrizione al vaccino è un obiettivo ormai disgiunto da qualsiasi finalità che riguardi il Covid.
Le scelte di coscienza
Nel corso del tempo si è dibattuto e legiferato su varie tematiche che riguardano le coscienze delle persone, dall’aborto al divorzio per limitarci a due grandi esempi. Eppure, in ciascuno dei casi, qualunque sia la norma, essa lascia libertà di scelta comportamentale. In questo specifico caso, il vaccino (qualcosa che riguarda il proprio corpo) viene imposto, violando gravemente ogni presupposto relativo alla dignità della persona umana.
L’umano che prevale
Dove lavoro, ad agosto è stato installato un tendone esterno per i “non vaccinati”. Non è colpa a livello locale, la discriminazione parte dall’alto. All’inizio, i “non vaccinati” provano un senso di vergogna, si sceglie di restare discreti e a digiuno. Pochi giorni e cambiano le cose. Vaccinati e non vaccinati, in barba alla stupidità normativa, si siedono assieme e pranzano tutti quanti all’esterno sotto quell’unico tendone.
Un paese che impone ed pretende di determinare le scelte personali non può più dirsi liberale e democratico.