Confesso
Confesso, ovvero faccio una confessione. Oggi 8 febbraio, sono quattro giorni ormai che ci rimugino su, Ho deciso di confessare, da credente, uno tra i miei svariati peccati. Confesso qui, in pubblico, affinché chi lo voglia, possa illuminarmi con spiegazioni che non trovo dentro di me e che finora non mi arrivano dal mondo esterno.
Infallibilità papale
Uno dei dogmi della fede cristiana riguarda l’infallibilità del Papa. Il solo scriverci sopra mi colloca in un contesto peccaminoso. E’ vero, in effetti. Chi sono, io misero, per ragionare sugli imperscrutabili piani divini che superano le barriere del tempo e dello spazio? Io sono nessuno, lo confermo. Però credo e do importanza alla parola pronunziata e scritta.
Il Verbo
“Il Verbo si è fatto carne”. Si è scritto “il Verbo”, mica l’essenza o qualunque altro termine! “Io sono la Via, la Verità, la Vita. Nessuno può andare verso il Padre se non per mezzo di me”(Giovanni 14, 1-11). Qui si si è detto solamente di seguirlo o ascoltarlo o ancora obbedire: Lui stesso è la Via, Lui la Verità!
Documento sulla Fratellanza umana
“La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi.” Il documento sottoscritto il quattro febbraio scorso da Papa Francesco I e il Grande Imam parla di libertà di credo come sapiente volontà divina.
Non coercizione e rispetto
La buona volontà, il cercare il positivo in ciascuna religione fondata sul rispetto dell’altro a prescindere da religione, colore, sesso, razza e lingua, è una manifestazione d’amore. E’ l’amore cristiano verso il prossimo, un amore che va oltre e supera ogni barriera (“La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare”). Tutto questo però, tolleranza, rispetto e amore, non hanno bisogno di affermare la possibilità di un guazzabuglio che contraddice, di principio, ogni regola. Da cristiano, lo ammetto, mi si crea internamente un corto circuito.
Preservare il dono della vita
Tutto il documento porta in sé il riverbero della preservazione della vita, dono di Dio, dal suo inizio alla sua fine naturale. Condivido e magari c’era bisogno di ribadirlo per quanto ovvio alle “persone di buona volontà” citate nel documento. Ma anche qui avverto un stridore che devo confessare. Perché di guerre armate magari il Papa non ne fa, ma Il Grande Imam come si pone di fronte alla guerra in Yemen, al sostegno dato a jihadisti in Siria schierati anche contro i cristiani, il riconoscimento dei Talebani?
Manovra politica
Entrambi i firmatari come si pongono di fronte agli immigrati cattolici che vivono in quei territori deprivati dei diritti elementari e dall’intolleranza talebana verso chiunque? L’azione del Papa e del Grande Imam appare più come un’operazione prettamente politica. Dalla serie “Io queste cose le ho predicate e mi sono messo la coscienza a posto”.
Questa la mia confessione, quella di un misero; chissà se la storia ce ne restituirà altre, più elevate.