Con il lockdown, il commercio con l’estero ha registrato numerosi blocchi e ritardi di merci in transito presso le varie dogane. Fra esso anche quei “bambini di alta qualità”, “prodotti” a Kiev. Già, perché così li considera l’industria degli uteri in affitto. Chiamiamo le cose per nome, per favore, si tratta di commercio di vita umana.
Politici italiani
Dall’Ucraina sollevano “il problema” che numerosi bambini “ordinati e prodotti” sono da tempo pronti per la consegna ai genitori italiani che avevano effettuato “l’ordine”. I politici italiani, fra cui ovviamente Cirinna’ e persino Di Maio, si sono affrettati a dichiarare che presto si “muoveranno” per consentire il ricongiungimento.
Legge italiana
Delle due l’una: il nostro ministro degli Esteri non conosce la legge italiana che vieta la maternità surrogata, oppure ha dichiarato di darsi da fare “senza indugio” in quanto considera quel bambini alla stregua di merci. Ma Di Maio a quale Stato ha prestato giuramento? A quello italiano o a quello Ucraino?
Cirinna’
Sono per il pluralismo a patto che si rispetti la natura e la dignità umana, cosa che il parlamentare Cirinna’ si guarda bene dal fare. La completa “autodeterminazione femminile” di cui lei parla NON può scavalcare quei due aspetti prima citati. I figli non si ordinano, non si comprano. Sfruttare il disperato bisogno di soldi che hanno le donne di paesi poveri che si prestano alla disumana pratica di maternità surrogata, NON rispetta neppure la dignità della donna.
Mercificio e sfruttamento. Mi chiedo perché non si applichi la Convenzione di Ginevra.