Perché lo fai? E’ una domanda ricorrente che sottintende qualcosa che va dalla non comprensione alla diffidenza. La domanda generale sarebbe perché si scrive, perché uno spazio come questo, e mille altri perché che girano a vuoto. Allora parliamone, dedichiamo i riflettori al concetto stesso e su tutti coloro che lo fanno. Parliamo della vita da Blogger!
Blog
Chiedere del perché si abbia un blog sarebbe come chiedere a ciascuno del perché si voglia avere una casa. Per chi scrive, il blog rappresenta un po’ la casa dei propri pensieri espressi in forma scritta. Nasce come “diario” pubblico e diventa una grande forma di comunicazione.
Perché
Parlo per me ma posso immaginare che valga per tanti. Scrivere è un’esigenza. Fra le righe, potrebbe essere come prendere la pastiglia per l’ipertensione, o un anticoagulante del sangue.
Blog vs social
Il paragrafo mette blog e social a confronto. In realtà, penso che abbiano finalità diverse ma anche una base strutturale diversa. Il blog è un regno personale. E’ la mia pagina, dentro ci posso ficcare tutto ciò che mi va; posso scegliere impostazione, colore, grafica e contenuto. Una proprietà privata a tutti gli effetti, con i limiti che riguardano tutte le proprietà private: dal mio regno, nei limiti della decenza e del rispetto altrui, posso opinare quanto mi pare, quando voglio, e libero di scegliere il contenuto. I social sono piattaforme altrui: si è ospiti, ci si registra e si seguono le regole imposte da qualcun altro. Personalmente, ho “scelto” di salutare Zuckerberg abbandonando il suo terreno di gioco perché dissentivo sulle sue regole “politically correct” che ritengo ipocrite e “politically idiot”. E qui arrivo alle finalità: sui social posso esprimermi (seppure MAI abbia sconfinato nell’indecenza o mancanza di rispetto) sottostando alla censura del padrone di casa o degli “imbavagliatori”: questi ultimi li ritengo pirati; il padrone di casa finge di non avere nessuna linea che equivale ad essere la linea di chi “imbavaglia”: questo, per altri versi, è uno dei motivi per cui non apprezzo chi si dichiara “senza idee”. Perché ho cancellato facebook
Blogger: chi sono?
Chiarito che ciascun blogger scrive di ciò che più gli aggrada, il blog diventa uno spazio libero per chiunque. Ognuno libero di scrivere, ma ciascun altro libero di leggere. Considero questo “impegno” di grande gratuita’: ciascuno offre ciò che vuole e non ha alcun ritorno (lascio da parte i grandi blogger da migliaia di followers). Sarebbe come dire al mondo: “vi accolgo fra i miei pensieri sparsi”, un atto di grande confidenza.
I post
Dentro il grande oceano dei post, circolano informazioni di ogni tipo e livello, una forma di giornalismo confidenziale, non pretenzioso, se si vuole. Viaggi, arte, musica, attualità, o tutto ciò che si vuole: A volte, il post del blogger può rivelare in modo più efficace un’informazione perché somiglia all’indicazione del singolo che ha vissuto un’esperienza e la racconta così com’è, senza la pretesa di una scienza che ne certifichi validità.
WordPress
È attualmente una grande piattaforma che consente due vie: aderire gratuitamente ad un format pre impostato dall’azienda; dall’altro lato, WordPress offre il medesimo programma, lasciando liberi i fruitori di comprarsi il proprio spazio web e crearsi “quel rifugio” a proprio gusto (a pagamento) mattone dopo mattone. Ogni blogger convive in quella galassia virtuale, come se si fosse in una metropoli: una specie di grande città, tantissime villette singole, dentro le quali, ciascuno mette a disposizione i propri scritti. Contenitori aperti.
Quando iniziai qualcuno mi disse: «Ma ti sei messo a fare l’opinionista?» Oggi mi sento di rispondere: «perché è grave forse?»
Questo post è dedicato a tutti i blogger. Grazie.
Rosario Galatioto
Grazie a te per il post, buon pomeriggio.
Buon pomeriggio a te!