Assi da podio
Italia sul podio. Questa volta, però, non è una cosa buona: terzo paese al mondo per numero di contagi da Coronavirus. Sembra incredibile per la gente ancora sbigottita. In realtà, è una notizia che contiene, oltre alla paura, soprattutto la rabbia della popolazione coinvolta suo malgrado. Il “ve lo avevamo detto”, non serve a nulla, siamo nella fase “mettiamoci una pezza” e “che Dio ce la mandi buona”.
Lo stato attuale
Allo stato attuale superati i centocinquanta i casi positivi in Italia, tre decessi, terzo paese al mondo per contagi dopo La Cina e la Corea del Sud. Prima nazione d’Europa, per la diversità di approccio tenuta dai nostri governatori centrali e locali. Per il Presidente del Consiglio Conte ANCORA non è il caso di sospendere Schenghen e di barricare le frontiere. Però, lui, proprio lui, annulla la visita prevista a Cesena, Forlì e Faenza. Tutti gli Stati, per precauzione, chiudono le frontiere, in Italia non si fa. Contro ogni buon senso, anche il Papa continua a raccomandare niente muri. Eppure già Marie Le Pen, in Francia, sostiene la possibile chiusura delle frontiere verso l’Italia “ingessata” nel buonismo senza scopo.
I responsabili
Tutti concentrati a non essere razzisti perché precauzione per una ottusa mentalità sarebbe razzismo. Non si capisce verso chi o cosa, ma il ritornello rimane lo stesso, difficile imparare altri concetti. I responsabili? Una classe politica davvero caratterizzata dalla pochezza che si limita alle visite multietniche. Sembrerebbe roba da ridere: Il PD, proprio a Lodi aveva organizzato una cena presso ristoranti cinesi “per combattere la fobìa del coronavirus”. La lotta sarebbe a debellare l’espandersi di una grave epidemia, ma il limite del politicamente stupido non ne tiene conto. Conte, Borrelli, Speranza e Rossi, gli assi da podio, i principali responsabili. Tutto questo rientra fra i delitti colposi contro la salute pubblica? Lasciamolo decidere alla magistratura.
Situazione concreta
Qualunque cosa accada (ci si augura sempre che le cose volgano verso il meglio), attualmente ci sono popolazioni in stato d’assedio. Tutto il nord dello stivale, maggiormente colpito dal fenomeno, vive la situazione di coprifuoco. Supermercati senza più merci, rifornimenti dubbi, situazioni similari a quelli visti in Cina.
La rabbia
La rabbia della popolazione riguarda le vicende ma anche i sordi appelli fatti nei giorni scorsi dagli esperti. Burioni aveva semplicemente suggerito l’ovvia quarantena da adottare, molti politici continuano a invocare la chiusura momentanea delle frontiere e maggiori controlli su chiunque. Invece mancano persino i kit: chi telefona ai numeri destinati, ottiene solo raccomandazioni e si affrontano i casi esplicitamente certi. Una classe politica che ha sbandierato l’accoglienza solo per lucrare fregandosene di chi raccoglie i pomodori da schiavo. Una classe politica che non monitora realmente la concretezza dei rischi di espansione del contagio. Non è allarmismo, sono le concrete misure di precauzione. Non a caso, da 1 caso accertato solo 48 ore fa siamo giunti a 150. Si era chiesto solo l’isolamento precauzionale, invece no, gli assi della politica volevano il podio. Di certo, oggi, il podio dell’inefficienza.
Un mio amico mi ricorda una frase di Tolkien: “Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni in cui viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo, terra sana e pulita da coltivare.”
Ditelo ai nostri quattro assi.
Rosario Galatioto