La situazione ad oggi pare giunta allo sfacelo. Niente UE, niente BCE, un governo composto da ministri smarriti ad aiutare tutti tranne che gli italiani stessi. Cosa può venirci in soccorso? Forse, arriva la cavalleria!
UE
Pare che la Germania sia arrivata dove la nostra indignazione sarebbe già dovuta arrivare da tempo. Abbiamo trascorso vent’anni a rincorrere qualcosa che non ci riguardava, ad ossequiare, docili, ciò che ci imponevano di ossequiare: l‘Euro. Una creazione che, oggi, alla fine dei conti, pare che interessasse solo alla Germania stessa. Una moneta forte da contrastare il dollaro, un potere che il marco da solo non riusciva ad avere. E quindi, vent’anni di teatro affinché tutti i paesi europei facessero da spettatori alla potenza tedesca. Ci convinsero, ci convincemmo in effetti, e fu un atto di superbia. Perché restare sempre sotto l’ala protettrice degli Stati Uniti e non fare qualcosa di simile dalle nostre parti? Nacque così la nostra attuale moneta.
Germania
A distanza di vent’anni nei quali la Germania ci ha imposto il suo ritmo di marcia (che non fa per noi e per nessun altro paese d’Europa), viene fuori che l’Europa e l’Euro hanno avuto senso fin quando è servito come giocattolo tedesco. Adesso non più: ora che i debiti si fanno sempre più marcati, ora che occorrerebbe fare ciò che uno stato guida deve far in situazioni di emergenza, si è “risvegliata” la Corte Costituzionale tedesca e si è “accorta” (a distanza di ben cinque anni) che già la BCE stava finanziando oltre i limiti consentiti dai Trattati; quindi niente da fare, né ulteriori finanziamenti né rinnovi degli esistenti, ricomprando i vari titoli di Stato che arrivano alle scadenze. Di colpo, il “whaterver it takes” di Mario Draghi non esiste più.
Fine europeismo
Da mesi siamo indignati come italiani per come siamo visti in Nord Europa; da mesi una parte del paese sostiene che l’UE in questo modo non ha motivo di esistere. Ma le grandi frange europeiste ci hanno continuato ad imporre l’inchino. Parlar male dell’Europa sembra quasi una bestemmia. Oggi, a rompere l’idillio non siamo neppure noi che indignati dovremmo esserlo davvero, ma la Germania stessa che guarda agli altri stati, fra cui il nostro, come stati vassalli. Da due mesi ci guardano storto perché c’è da sborsare denaro e con malcelata svogliatezza sarebbero stati disponibili a concederci prestiti a condizioni rovinose; mai soldi a fondo perduto.
Francia
Rotti gli indugi in casa tedesca, si aspetta la mossa francese. Lo stato trasalpino non se la passa tanto meglio di noi. Se le nostre previsioni di PIL arrivano a segnare un -9,5%, in Francia si parla di un possibile – 8%. Inoltre, i titoli di stato francesi in scadenza e che necessitano ancora una copertura della BCE sono di un ammontare molto elevato (poco meno che le nostre necessità). Meno di un biennio fa, però, era stata la Francia a sottoscrivere (a mio avviso in totale contrasto con i trattati europei) un asse bilaterale con la Germania. Mi spinsi a descrivere quei giorni come Strange days. A distanza di un pò di mesi, mi tocca dire “avevo ragione”.
Arriva la cavalleria
Ci siamo allontanati da quella potenza che ci ha “liberati” dall’invasore e ci ha aiutati nella ricostruzione del dopoguerra. E’ vero, in cambio, l’Italia è stata “obbligata” ad essere un punto strategico nella NATO. Oggi, per quanto ci continuino a dipingere Trump come “mostruoso”, dovremo ammettere che, ancora una volta, non ci resta che sperare che arrivi al cavalleria americana a salvarci.
Diritti Speciali di Prelievo
Si chiamano così, Special Drawing Rights (Sdr) e si tratta di una riserva che abbiamo creato nell’ambito del Fondo Monetario Internazionale nel 1969. Uno dei principi su cui si è fondata la sua creazione era proprio quello di mantenere stabili le monete ovvero quella di promuovere la cooperazione monetaria a livello mondiale. Possiamo attingere e non si tratterebbe di prestiti né sussiste alcuna condizionali che vincoli i nostri futuri governi. Differentemente da come ci ha “gestito” Bruxelles, attingendo a queste riserve, non dovremo dare spiegazioni né pagare interessi da usurai. L’unica cosa che occorre è il beneplacito della maggioranza dei paesi che aderiscono, fra cui gli Stati Uniti che detengono una buona fetta del FMI; con il loro assenso altri grossi paesi non avrebbero problemi a concederci il proprio si.
Prospettive future
E’ chiaro che una immissione di denaro oggi occorre e serve alla svelta. La tenuta dei conti dello Stato italiano dipende decisamente da una mossa decisa e imponente. La ristrutturazione dell’organizzazione statale e le modalità di azione per la riduzione del debito pubblico sarà una priorità che segue a breve distanza e andrà gestita in modo diverso da ciò che è stato in questi ultimi decenni.
Per il momento, però, attendiamo che arrivi la cavalleria!
Rosario Galatioto