Conosco Antonella Figini da qualche anno. Definirla a tutti i costi rispetto ad un solo ambito creativo mi risulta riduttivo; pertanto, rinuncio alle definizioni e vi presento la mia amica tramite i suoi stessi versi.
Poesia
Piccola,
i miei grandi occhi scuri, vigili, incollati allo “stradone” di periferia, decisi a controllare l’ “andata in su” del tram…
Orgoglio e un pizzico di vanità, malcelati nel mio splendido abitino scuro, spruzzato di minuscoli fiori colorati,
identico al tuo…
espressioni del tuo estro e della tua abilità, del tuo desiderio di essere avanti anche senza tanti maestri, di essere protagonista
Il tram che “va in su” …
mi volto di scatto, compiacendomi della mia stessa attenzione…
Tu sei lì, dietro di me…
Sorrido per la tua approvazione..
Ti guardo… il rossetto rosso, un velo di cipria…
sei bella, elegante, pennellata nel tuo abito scuro colorato di vita…
mi prendi teneramente per mano, ci avviamo alla fermata del tram che di lì a poco “passerà in giù”, portandoci in città…
Un ricordo che galleggia nel tempo infinito della mente, che affiora e scompare nel turbinio della vita,
senza apparente senso…
È espressione di te, della tua essenza, che ho amato intensamente e, qualche volta, subito nella sua esuberanza
Ma sei tu, la mia mamma…
Ed anche oggi, nel cammino del tramonto, mi accorgo di guardarti sorpresa,
mentre prendi tram in salita e in discesa con la stessa determinazione e lo stesso incredibile entusiasmo.
Comunicazione
In alcune circostanze mi sono domandato cosa sia l’arte, quali parametri la definiscano. E’ un mondo vasto e discrezionale. Una risposta, seppur non esaustiva, me la sono data. In ogni circostanza di comunicazione umana, di qualsivoglia genere, se un “message in the bottle” parte da un soggetto e arriva almeno ad un altro, allora la creatività che si era materializzata ha trovato un suo buon corso. Questo aspetto personalissimo non ha la pretesa di essere un criterio oggettivo, ma aiuta me a districarmi nella vastità del mondo artistico.
La circostanza
Antonella Figini si esprime in diverse modalità. Ieri è arrivata questa poesia “all’altra metà di me”. Abituati a condividere ogni aspetto della vita, mi sento dire «Leggi questa. Che ne pensi?» Con queste parole accompagnava il suo smartphone verso il mio viso. Pertanto, inforcai gli occhiali, ormai filtro necessario che mi rivela l’universo materiale. «Leggo, ma niente sconti, ok?» Fine giornata, la stanchezza mi aveva reso inspiegabilmente prevenuto. Non sapevo né cosa né di chi fosse. «Certo, come sempre.» Una giravolta su sé stessa, mi aveva lasciato lo strumento in mano e le parole che affioravano con la retroilluminazione.
L’effetto
Ho intravisto uno scorcio di vita. Ho visto i dettagli e i movimenti. Ho percepito i caratteri e la sostanza. Delle protagoniste, ne conosco una sola, l’autrice dei versi. Ma ho visualizzato in modo limpido il momento e poi anche la storia umana in cui s’inserisce. Come diceva Hemingway, nella sua “teoria dell’iceberg”, la bravura di chi scrive (o comunica sensazioni) consiste nel dare la sensazione al lettore di vedere tutto anche se l’autore non ha dichiarato nulla. Come per l’iceberg, Antonella Figini, con alcune pennellate in versi, ci ha fatto scorrere davanti agli occhi non una, ma ben due vite intere, e la molteplicità dei sentimenti e contrasti che li hanno caratterizzati.
Personalmente, il “message in the bottle” mi è arrivato. Sarei avaro a non condividerlo con ciascuno di voi.
Rosario Galatioto
https://en.wikipedia.org/wiki/Iceberg_theory