Abusi
“Quante squallide figure che attraversano il paese, com’è misera la vita negli abusi di potere […]” (Bandiera Bianca – F. Battiato https://www.youtube.com/watch?v=np6tQtpTeDg). Qualche mese fa, lamentavo il fatto che questi erano strani giorni (Strange days), come diceva Battiato. Passano le giornate, le settimane, finanche i mesi, e non riesco a ricredermi: accade davvero di tutto, l’abuso sull’umano diventa persino ignobile.
Vincent Lambert
Omicidio di stato
Vincent Lambert salvo
Sentiti libero
Per quanto la sentenza continui a far il suo corso condannando Vincent Lambert alla sua prossima dipartita (Morte obbligatoria). L’abuso su di lui continua a manifestarsi e in queste righe respingo con forza le parole dei teorici del nulla. Leggo con dispiacere che si parla ancora di accanimento terapeutico a sproposito, dato che Vincent Lambert, tetraplegico, continua a vivere non in quanto sostenuto da macchine. Cito fra i tanti un post odierno di tale Antonello Laiso su “Agoravox” (https://www.agoravox.it/Vincent-Lambert-sentenza-dovuta.html) in cui si sostiene il ragionamento che “Non può esistere, né può essere forzato un diritto alla vita a tutti i costi deciso da altri [..]”. Ribadisco, al contrario, il mio minuscolo punto di vista: La nostra vita, per chi ha fede, il tempo della nostra vita, è nelle mani di Dio: solo lui conosce il momento del trapasso; nessuno può arrogarsi il diritto di sostituirsi all’Onnipotente.
Il dolore
L’autore dell’articolo citato continua, più avanti, scrivendo che “Il dolore tante volte non può essere compreso, se non da chi ha provato o è stato partecipe di quello stesso dolore.” Bene, scrivo queste considerazioni perché sono stato partecipe di questo stesso dolore: ho visto mio padre alla fine della sua stessa vita, decisamente sofferente ma aggrappato alla vita; ho visto gli occhi di mia madre che hanno coinciso col mio sentire: lo avremmo voluto presente per il tempo a lui destinato; lo avremmo voluto fra noi, seppure le difficoltà nostre e sue, lo avrebbe voluto anche lui.
Una testimonianza
Mi ha scritto proprio ieri una cara amica informandomi delle difficoltose condizioni di vita del padre di lei, dicendomi che “il dolore spacca il cuore, ma non ci si lamenta.” Un’altra cara amica mi scrive quasi in contemporanea che ricorda il caso di un ragazzo con un cancro che utilizzava i soldi del compleanno per comprare poltrone oncologiche: nonostante la sua dipartita, gli amici hanno continuato a raccogliere soldi per le medesime finalità. Ogni attimo, ogni gesto, ogni azione umana, può trovare senso in un disegno divino che è evidentemente più ampio; esso travalica quel criterio di opportunità razionale a sostegno di molti ragionamenti ciechi.
Squallide figure
“Quante squallide figure attraversano il paese”. I complotti di Bibbiano, bambini usati come tamagotchi per soddisfare l’ego, mostrano una umanità ripiegata su sé stessa. Essa appare incapace persino di rendersi conto che le responsabilità che la società ci delega, presuppongono la necessità di una elevata saggezza prima ancora che la competenza professionale. “Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: Sapete ciò che vi ho fatto? Voi Mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque Io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto Io, facciate anche voi.“ (Giovanni 13, 12-15).
Servizio
Qualunque grandezza si pone al servizio: so fare di più, pertanto faccio di più per sostenere gli altri; non il contrario. Molte teorie, oggi, provano a “giustificare” la capacità di amare di alcune aggregazioni familiari piuttosto che altre, quasi come se la questione fosse “la bravura”. “Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro.” Peggio ancora, se il metro diventa la capacità genitoriale ad offrire un futuro migliore. Neppure la politica, un tempo almeno ammantata di onestà, si muove nella salvaguardia né degli interessi delle singole vittime; essa non si muove neppure nell’illusoria tenuta della facciata: la sospensione del sindaco interessato alle vicende arriva dal Prefetto, dato che l’organizzazione partitica si riduce ad un silenzio che offende quanto i fatti.
Sentenza oltraggiosa
Occorrerebbe saggezza, anche minima, alla base delle nostre responsabilità: una sentenza diventa concretezza nel momento in cui viene pronunciata e manifesta ogni suo effetto. L’abuso, l’andare oltre le leggi per le quali si è chiamati ad agire, oltraggia, in quel momento, il paese per intero; oltraggia il suo interesse a conferire superiore certezza alla norma e scatena autorizzazioni emulative incontrollate. Ecco perché una cittadina e contribuente, Ornella Mariana Forni, si è sentita in diritto di denunciare Alessandra Vella, rea di non aver sentenziato sulla base di presupposti giuridico errati. Abusano i giudici, abusano i politici che “dimenticano” di avere un ruolo istituzionale. Non si può, al tempo stesso, rappresentare lo Stato e andare contro le leggi, screditandone le fondamenta giuridiche.
Abuso Europeo
Le menzogne troppo evidenti diventano insopportabili soprusi. Se davvero si compiono crimini tanto efferati in una parte del mondo, stupisce l’immobilismo dell’Unione Europea e di ogni altro organismo internazionale solitamente pronti all’interventismo umanitario. Se si scappa dalla guerra, se un grande popolo, quale quello del continente africano subisce torture, vessazioni e ogni altro male, scappare dall’orrore, permettere di fuggire dalla prigionia, dovrebbe essere una priorità senza condizioni: allora perché questo tortuoso stratagemma, ormai rasentante il ridicolo, di consentire che degli scafisti si facciano pagare lucrosamente per non fare; nel contempo, organizzazioni devono far “finta” di raccoglierli in quanto naufraghi. Il reale adoperarsi umanitario, se tale situazione è tale e quale la si descrive e la si grida quasi con alterigia, prevederebbe un abbattimento definitivo delle frontiere: piuttosto che far consegnare soldi agli scafisti (diverse migliaia di euro per un servizio non dato), tanto varrebbe permettere di prendere un volo aereo di poche centinaia di euro in maniera ufficiale, regolare e trasparente.
Esternazione papale
Suona parimenti come abuso la benedizione del papa “ai soccorritori nel mar mediterraneo”, verso coloro che soccorrono gli ultimi.
Peccato
“Peccato” (e mi si perdoni l’uso della parola) che gli ultimi sono esclusivamente coloro che vengono soccorsi nel mar mediterraneo in barba ad ogni altro ultimo del mondo. Idem, dato che la preoccupazione più importante da salvaguardare non siano “quei famosi ultimi” (tanto celebri da surclassare ogni altra vessazione o degrado umano); piuttosto quel business degli aiuti di Stato a chi si occupa dei profughi, business crollato nell’ultimo periodo. Perché ogni altro ultimo non interessa ad un certo asse trasversale se non porta soldi (“siamo…pronipoti di sua maestà il denaro.”). Appare deprecabile non sentire il Papa che tuona con altrettanta rabbia per la condanna a morte di Vincent Lambert; oppure per le manipolazioni alle menti dei bambini del reggiano, per ogni altro ammalato, afflitto, per tutti i popoli in miseria nel mondo, per ogni altro grave sopruso verso l’umanità. Dispiace che altrettanta verve non sia emersa a tutela della famiglia; “Peccato” che la condanna non sia arrivata così forte sugli abusi compiuti dagli uomini della medesima chiesa di cui è a capo.
Abusi o Minima immoralia? Oppure come diceva Adorno “La bellezza sta nello sguardo che fissa quest’orrore e gli tiene testa”.
“Una corda pazza” stanca degli abusi.