100!
100! Ovvero quota cento post pubblicati da fine dicembre quando è iniziato questo percorso da blogger. Prima con rosariogalatiotolibri.info e poche settimane dopo definitivamente con https://rosariogalatiotolibri.it/portal. Sono abbastanza timido per le celebrazioni, ma grato a ciascuno di voi per la costanza di attenzione a questo portale.
Comunicazione
La comunicazione necessita di almeno due interlocutori. Pertanto, mi sono ripromesso di scrivere in questo spazio fintantoché ci fosse almeno un lettore che legge. Mia madre, con i suoi ottantacinque anni compiuti, ogni tanto mi chiede: “Ma perché scrivi?”. In questi tempi in cui ci si perde facilmente in sovrastrutture non sempre utili, lei rimane sempre ancorata all’essenzialità e, al tempo stesso, vi si pone in modo “sostanziale”: la sua, posta in modo semplice e diretta, è la vera domanda. Allora, per fare una doverosa e corretta analisi, ritorno al primo post (l’essenziale) in cui ho reso gli omaggi a quattro persone per me importanti (ciascuna nella sua specificità), ma al tempo stesso ho rimarcato la mia caparbietà verso l’Essenza nella vita, nella ricerca costante dell’essenzialità nelle cose e al risveglio della coscienza individuale. Come ho già detto in altre occasioni, questi sono come “message in the bottle”, chissà dove possono arrivare o a chi.
Universale e democratico
Quando ho voluto iniziare questo cammino, ho specificato che si trattava di un’esigenza (Welcome!), prima di tutto mia. Ma aveva a che fare anche con la constatazione (Ringraziamenti) (richiamando i noti Pink Floyd), che ciascuno di noi (almeno io) in certi momenti della vita, si chiude in sé e non riesce neppure ad alzare lo sguardo per vedere “gli altri” attorno a sé. Mi riferii all’intuizione di altri tre artisti: Il primo (Maurizio Rastelletti) per la sua intuizione con “Inseguo una lumaca” (https://www.youtube.com/watch?v=kRXZFkAdM2c) in cui ci ricorda il fatto che procedere nella vita, abbandonando l’eccessiva frenesia, aiuta a vedere l’Infinito nell’infinitesimo. Gli altri due (Battiato & Alice, “I treni per Tozeur” https://www.youtube.com/watch?v=hCj_2jKs_qE), ricordando che “per un istante ritorna la voglia di vivere a un’altra velocità”. Con queste specifiche premesse, questo luogo e il suo contenuto è rivolto a chiunque (E’ universale) e rimane un luogo aperto al dialogo (democratico): chi volesse, può dire, argomentare, criticare, esporre le proprie ragioni. Unica regola: il rispetto nel dire.
Il percorso
Cento articoli da fine dicembre 2018, cento articoli in poco più di cinque mesi. In un primo tempo, un altro omaggio a Battiato e alla sua canzone dal titolo “Strani giorni” perché guardando questo folle mondo, avverto la sensazione che tanto accade contro ogni logica (Si avverano le distopìe di Orwell e Huxley, le fantasie profetiche di Fallaci e Houellebecq sono dietro l’angolo). Ma non bastava. Perché il centro rimane l’analisi e la comunicazione. In un periodo in cui tutto concorre ad “annacquare” il pensiero e le riflessioni, in un momento storico in cui dietro le estreme libertà si cela, in maniera subdola e paradossale, una censura sempre più insistente, darsi una mano nell’attenzione e nel rimanere desti verso ogni fatto della vita, rimane una priorità. Dietro il “politically correct” si nasconde il bavaglio e questa specifica forma di silenziamento limita gli infiniti spazi che la mente vuol percorrere. Ecco che a “strani giorni” si è sostituito “la corda pazza”, un omaggio a Pirandello, per poter dire le cose “fuori dagli schemi”. Il fatto bizzarro è che ai tempi di Pirandello, l’ipocrisia la si sceglieva, le maschere del buon apparire nelle circostanze, erano liberamente indossate. Adesso sembra che siano quasi imposte dallo stesso sistema, quasi come se ci dicessero: “Indossatele!” Se da un lato, parte della gente si lascia “annacquare” la coscienza, sussiste un’altra parte che, ben consapevole, sceglie di aderire al falso o al delirio, per conformismo, per convenienza, per opportunità, finanche per noia.
Durante la strada
Nel mentre, ho conosciuto altri blogger, altri modi interessanti di essere presenti e di dire. Chi, attraverso la musica, altri attraverso l’incessante percorrere i luoghi del mondo, altri ancora con l’energia che li caratterizza e che “unisce anziché disgregare”: Vedo ciascuno di loro, secondo la propria indole, porre sé stessi in modo inequivocabilmente generoso. Si va avanti, assieme, lontani ma quasi accanto, parallelamente.
Grazie
Cento post in poco più di cinque mesi e oltre 100.000 visualizzazioni da vari angoli del mondo. Lo avrei ritenuto impensabile. Oltre ciò, ci sono stati svariati tentativi di dissuasione piuttosto che semplici critiche. Credo nel pluralismo e nella dialettica. Come lasciava intendere Platone nel “mito della caverna”, conoscere la verità e non dirla è un grave delitto sociale. Allora, come faceva Mr. Seguin (“La Capretta del Signor Seguin”, Alphonse Daudet), co protagonista della mia prima lettura infantile, non smetto di suonare il corno per dare un segnale di presenza, per contribuire dal mio minuscolo cantuccio, al risveglio di ogni coscienza. Giusto per intenderci, non per portare acqua ad un mio eventuale mulino (non ho interessi di sorta) ma perché ciascuno faccia nella propria esistenza, secondo deliberata scelta.
100! Tanto altro potrei dirvi, ma dico semplicemente Grazie.